La Terra dei Fuochi come l’Ucraina: lì violano i diritti degli uomini non permettendo la libertà di espressione, oppure attraverso restrizioni di diritti, come quello di protestare e manifestare il proprio dissenso, qui ,invece, violano e hanno violato per anni i diritti dei cittadini non garantendo un ambiente sano e pulito e tenendo all’oscuro i cittadini sulla situazione dei rifiuti. Un legame sottile ma fondamentale scelto dall’Associazione AGEE Napoli , associazione europea presente in più di duecento città del continente , per portare il problema della Terra dei Fuochi all’attenzione dell’Europa . Accendere i riflettori dell’Europa per portare la questione anche al Parlamento Europeo, affrontandola anche da un punto di vista internazionale. “Vogliamo sfruttare l’enorme cassa di risonanza della questione Ucraina per far capire all’Europa che anche il problema della Terra dei Fuochi è un problema grave che presenta presupposti di violazione dei diritti umani”: questa è la voce comune dei vertici dell’Associazione che da qualche mese hanno lanciato la campagna “#StopKillingNapoli”. Una campagna diffusa attraverso una pagina Facebook che riceve le adesioni da tutte le parti del mondo. Cartelli e slogan a sostegno della Campagna ma soprattutto della Terra dei Fuochi, un po’ come accadde tempo fa con i personaggi famosi che “adottavano” una città della Terra dei Fuochi . La Campagna, oltre a sensibilizzare i ragazzi di tutta Europa e non solo, vuole anche sensibilizzare il territorio campano. Per questo l’Associazione AGEE organizzerà incontri nelle scuole sensibilizzando i bambini alla tematica. AEGEE – Napoli, infatti, ha chiesto ai comuni del vesuviano di poter entrare nelle scuole con un progetto aneddotico sull’ecologia, le problematiche inerenti al nostro territorio e le soluzioni proposte dalla campagna. Il tutto è finalizzato alla diffusione di queste sul territorio, perché il poter essere credibili in Europa passa da una presa di coscienza da parte degli interessati. Per arrivare al Parlamento Europeo,invece,appoggeranno la petizione “end ecocide” contro i crimini ambientali che oggi conta circa 128 mila firme, ma ancora poche dal Sud Italia. Ciò che preme maggiormente all’associazione, oltre al far conoscere il problema in ambito Europeo con conferenze, eventi, articoli, mailing list, come già è stato fatto nei passati mesi, è il voler proporre una soluzione, una risposta attiva al problema, attraverso diverse azioni. Per far ciò l’Associazione inizierà a creare anche dei tavoli di dibattito con le maggior Aziende Italiane chiedendo loro le madolità di smaltimento dei rifiuti in occasione del “Mission for Growth”, grande meeting tra le Aziende Italiane in programma il 13 e il 14 Marzo a Napoli.
Ecco il link della pagina Fb della campagna di sensibilizzazione: https://www.facebook.com/stopkillingnapoli?fref=ts
di Antonio Laurino(Comunicare il Sociale)