L’ex consigliere di maggioranza, Vincenzo Iovino, capogruppo di Più Nola, è tornato a parlare della crisi politica che ha portato alla caduta dell’amministrazione Minieri. Fondamentali le dimissioni del suo gruppo per staccare la spina all’avventura politica di Gaetano Minieri come sindaco. L’ex primo cittadino aveva puntato il dito contro i suoi ex compagni di squadra dicendo che erano impegnati solo per interessi personali e che proprio il gruppo Più Nola aveva avuto problemi dopo che non c’era stato accordo sulle elezioni imminenti per la città metropolitana.
“Il sindaco parlava di un cambiamento ma le cose che erano state dette non sono state fatte – ha affermato durante la sua apparizione in diretta a Videonola – Ci sono stati molti momenti di crisi e abbiamo sempre pensato che arrivassero le dimissioni. Abbiamo sempre fatto da collante, nonostante il sindaco fosse spesso in confusione. Ora mi sembra disperato perchè non ha più la poltrona da sindaco. Noi di Più Nola dobbiamo garantire trasparenza. Si è fatto poco ed anche male“.
“In campagna elettorale abbiamo detto tre parole chiave: onestà, legalità e trasparenza. Chi era garante di tutto ciò ha perso stima politica e umana – ha continuato – Quando parlavamo a questi tavoli politici ci trovavamo davanti a tavoli sporchi, di tutto si parlava fuorchè di politica per la città. Non c’era più credibilità perchè non c’era più trasparenza. C’è stata una cosa che non doveva essere fatta. L’assessore all’urbanistica faceva riferimento al nostro gruppo, eppure il 24 dicembre venivamo a sapere che era stato concesso un permesso a costruire in via Amilcare Boccio. Non era una cosa che si poteva fare e l’assessore Giampietro chiese un’indagine, questa concessione era stata infatti già bocciata dall’amministrazione Biancardi“.
“Su tutto questo c’era già un procedimento aperto e proprio il Comune di Nola si stava già difendendo – ha sottolineato Iovino – contestualmente, però, questa amministrazione aveva concesso il permesso a costruire. Su questa concessione si stava facendo un grosso business. L’architetto Giampietro aveva chiesto la lotta all’abusivismo e voleva conoscere tutte le concessioni agricole. Dovevamo rilanciare la città e invece stavamo rilanciando l’ufficio tecnico – ha aggiunto – Siamo stati messi all’angolo dopo questo affronto, il sindaco invece diventava succube di alcuni consiglieri comunali. Noi abbiamo difeso la città, noi abbiamo mollato le poltrone. Questo è il gruppo Più Nola. Non sono io che devo venire a giustificarmi qui. Io lo faccio con passione, non abbandono, non metterò mai la polvere sotto il tappeto“.
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