Una poltrona per due è un film commedia del 1983 diretto da John Landis, grande successo commerciale che fece da vero trampolino di lancio alla carriera di Eddie Murphy.
È l’ambiente che fa l’individuo? Per rispondere a questa domanda, i fratelli Duke, ricchi e spietati finanzieri, scambiano la vita di un giovane altolocato con quella di un senzatetto senza arte né parte. Ma le cavie di questa specie di crudele esperimento sociale (che in realtà nasce da una scommessa… di un dollaro!) scoprono il raggiro e decidono di vendicarsi.
Sgombriamo subito il campo da un pregiudizio abbastanza diffuso: Una poltrona per due non è il classico filmetto natalizio per famiglie, frivolo, rassicurante e politicamente corretto. Dietro la patina di comicità e apparente buonismo, si nasconde un’analisi molto cruda della società americana la quale assume il denaro come misura di tutte le cose ed è per questo votata a una felicità di facciata, alla superficialità delle relazioni e, in definitiva, al vuoto esistenziale. Tutti i personaggi della società “bene” appaiono più o meno corrotti in una dimensione che fa del potere e della ricchezza il principale (se non l’unico) metro di giudizio. L’individuo viene valutato sulla base delle sue carte di credito e, non appena il suo conto in banca cala, vien meno anche il rispetto e la considerazione sociale. È un mondo fatuo, spietato, dove i rapporti risultano improntati al calcolo e alla convenienza: di fronte al tracollo monetario e sociale di Louis, i suoi “amici” non si fanno scrupoli a voltargli la faccia; Penelope, la ragazza con cui stava per sposarsi, non esita a piantarlo in asso e a sostituirlo istantaneamente con un partito più appetibile. Di fatto Louis diventerà una persona migliore e perderà quella ridicola altezzosità che lo caratterizzava all’inizio solo quando uscirà (o meglio sarà sbattuto fuori) dalla Filadelfia bene. Solo allora conquisterà una dimensione umana più autentica e lo spettatore riuscirà a empatizzare veramente con lui. Solo allora troverà un amore sincero (per una prostituta) e degli amici che si dimostreranno fedeli (un maggiordomo e un barbone).
Come a dire che la corruzione morale degli individui è direttamente proporzionale al potere e alla posizione che esercitano. Bisogna scendere di svariati gradini nella scala sociale per ritrovare un po’ di purezza d’animo. Lo sguardo cinico e dissacrante del cineasta non risparmia stoccate alla mentalità benpensante. Ma per quanto caustico, il suo stile non è mai cupo o rabbioso. Veicola messaggi profondi con leggerezza, rivestendoli del suo tipico umorismo e genio eccentrico.
Definito da molti una rivisitazione comica in chiave anni Ottanta de Il principe e il povero di Mark Twain, Una poltrona per due è una commedia divertentissima caratterizzata da ottime trovate e dialoghi brillanti. I tempi della sceneggiatura e della regia sono gestiti in maniera perfetta. Landis gira con un ritmo travolgente e la pellicola, che dura circa due ore, sembra scorrere via in un lampo.
Il cineasta statunitense dimostra tutto il suo talento anche nella scelta degli attori, che esprimono al meglio se stessi, a partire dal duo protagonista Dan Aykroyd (il broker Louis Winthorpe III) e Eddie Murphy (l’irresistibile senzatetto di colore Billy Ray Valentine). Indimenticabile l’interpretazione di Jamie Lee Curtis (che qui gira fra l’altro la sua unica scena di nudo… non integrale però… ci avevate sperato, vero?) nel ruolo della prostituta dal cuore nobile Ophelia e quella di Denholm Elliotte nel ruolo del fedele maggiordomo Coleman. Felicissima poi anche l’intuizione di recuperare due grandi attori della Hollywood che fu (Don Ameche e Ralph Bellamy) per i ruoli dei fratelli Duke.
Col suo tipico stile selvaggio e anarchico, Landis filma una delle commedie più importanti e influenti degli anni 80, che chiude il periodo d’oro del regista (Animal House, 1978; The Blues Brothers, 1980; Un lupo mannaro americano a Londra, 1981). Il tutto scandito dalle incalzanti musiche di Elmer Bernstein (candidate all’Oscar). E scusate se è poco.
Ancora oggi, a più di trentacinque anni dall’uscita, Una poltrona per due conserva intatta tutta la sua freschezza. E questo è uno dei motivi principali (oltre all’ovvia ambientazione natalizia) per cui il film è diventato negli anni uno dei classici del palinsesto televisivo natalizio italiano. Si può dire che qui da noi non è Natale senza Una poltrona per due.
Non potevamo scegliere che questa pellicola per augurarvi un felice Natale.
Felice Sangermano
24/12/2018