Scomparsa durante un’escursione e poi trovata morta, ad ucciderla sarebbero state le figlie. E’ quanto emerso dalle indagini per la scomparsa di Laura Ziliani, avvenuta lo scorso 8 maggio. Secondo gli inquirenti sarebbe stata stordita e poi uccisa. Arrestate quindi Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, due delle tre figlie della donna (la terza è affetta da autismo) e Mirto Milani. I tre sono accusati di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere.
Secondo quanto riferito da La Repubblica, che cita l’ordinanza di custodia cautelare emessa da Alessandra Sabatucci, l’omicidio sarebbe stato lungamente premeditato con un accurato piano criminoso che ha consentito di depistare e nascondere la verità per molto tempo. Secondo il Gip, i tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare poichè avevano diversi problemi economici. Mettendo in pratica questo piano, i tre avrebbero agito con una “freddezza non comune nel commettere un fatto di indicibile gravità”. Secondo gli inquirenti, il gruppo omicidiario si sarebbe liberato del cadavere della vittima la stessa notte e, il mattino successivo, hanno iniziato a chiamare i soccorsi, dimostrando “una non comune freddezza a dispetto della giovane età e dell’incensuratezza”.