Avevano creato una vera e propria organizzazione che, divista tra Bolzano e Napoli, “arruolava” macellai napoletani o extracomunitari per produrre speck in Alto Adige, attraverso fittizi contratti di appalto e pagamenti in nero compensati da fatture false, che permettevano alle aziende di truffare il fisco e di disporre a proprio piacimento della forza lavoro, a seconda di quale fosse la tendenza del mercato, risparmiando su eventuali momenti di calo della richiesta. A scoprire il complesso marchingegno è stata la Guardia di Finanza di Merano, che in seguito ad una lunga indagine è riuscita a smantellare l’organizzazione e ad arrestare i titolari di quattro aziende napoletane che da anni si erano ormai stabilite in Alto Adige. In tutto sono state denunziate 17 persone e sequestrati beni, tra mobili e immobili, per un valore stimato di circa un milione di euro.
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