Una truffa a regola d’arte quella messa a punto da alcuni individui appartenenti ad un’organizzazione criminale che si nascondeva dietro al marchio di una Onlus ligure per la raccolta dei vestiti usati, indumenti che invece di essere destinati ai bisognosi venivano rivenduti però a società commerciali.
Il meccanismo era semplice, alcuni cassonetti venivano posizionati in maniera irregolare, cioè senza la necessaria autorizzazione da parte del comune, per le strade di Milano e nelle province di Novara, Udine, Monza e Brianza e poi svuotati per rivendere tutto il vestiario depositato da persone ignare di quello che poi sarebbe accaduto. I beni venivano ceduti a titolari di società commerciali in Campania e in Tunisia. L’operazione che ha permesso di porre fine alla truffa è stata organizzata dai Carabinieri che dalle prime ore di martedì hanno eseguito diversi provvedimenti cautelari ed hanno effettuato il sequestro di diversi beni in alcune regioni, Lombardia, Piemonte, Liguria e Campania, per un valore complessivo che si aggira sui due milioni e 300mila euro.