Bloccato dai carabinieri un ingente traffico di operei d’arte rubate tra Roma e la Campania. L’operazione ha riguardato Napoli, Roma e Capua, nell’ambito di indagini coordinate dalla Settima Sezione della Procura della Repubblica di Napoli e dalla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale per i Minorenni. Ad eseguirla i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), i quali hanno dato esecuzione a 6 Ordinanze di Custodia Cautelare (2 in carcere, 3 ai domiciliari ed 1 con obbligo di presentazione), emesse dai GIP del Tribunale Ordinario e del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Le opere d’arte erano prevalentemente provenienti dall’importante Museo partenopeo di “Villa Livia”.
L’indagine è partita nei primi mesi del 2018, in seguito a denunce presentate ai Carabinieri del Nucleo TPC di Napoli e alla Stazione di Napoli Chiaia dal direttore della galleria. Da una ricognizione di tutti i beni culturali presenti all’interno della Villa è emerso che molte opere mancavano all’appello, tra cui: 22 dipinti di Scuola Napoletana del XVIII e del XIX secolo, 15 sculture in bronzo, marmi, maioliche e argenti.
Le successive investigazioni, supportate anche da attività tecniche, hanno accertato che a pianificare i furti fosse la custode del museo, con la complicità del marito e dei due figli minori. La donna contattava i compratori e inviava loro il campionario fotografico delle opere esposte. I “clienti”, alcuni operanti nel mercato antiquariale della città di Napoli e altri conosciuti come collezionisti del settore, sceglievano il pezzo pregiato da acquistare e ne concordavano il prezzo. La “consegna” era invece curata dai figli minori della donna.
“Villa Livia”, nota per aver ospitato anche le riprese di una puntata della prima stagione della fiction “I Bastardi di Pizzofalcone” e del film “La Paranza dei Bambini”, custodisce nelle sue sale numerose opere di interesse storico-artistico. Tra i vari dipinti e sculture dell’esposizione spicca un capitello in pietra formato da due frammenti con lavorazione a foglie risalente al I secolo A.C., in piena epoca romana, anche questo rubato e poi recuperato dai carabinieri nelle perquisizioni effettuate il 16 Luglio 2018. Nel corso delle operazioni compiute nella mattinata del 16 luglio si è proceduto anche all’esecuzione di 8 decreti di perquisizione domiciliare nei confronti degli acquirenti, a riscontro dell’attività investigativa compiuta.