I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di una persona gravemente indiziata dei reati di tentato omicidio, strage nonché detenzione e porto di armi da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso. In realtà, il decreto già negli scorsi giorni si è concretizzato una ordinanza di custodia in carcere a carico dell’indagato per tutti i reati contestati, escludendo la circostanza dell’aggravante del metodo mafioso per il solo delitto di strage.
In particolare, l’indagato, lo scorso 19 luglio, in pieno giorno, dopo aver fatto ingresso all’interno dello stabilimento balneare “Lido Azzurro” di Torre Annunziata con un complice non ancora identificato, armati di una pistola e di un fucile, avrebbe aperto il fuoco nei confronti di una persona che si trovava nel mezzo di una folla di bagnanti – mettendo in pericolo così la pubblica incolumità- mentre la vittima designata riusciva a scappare ed a mettersi in salvo.
L’azione sarebbe stata preordinata ed organizzata per punire la vittima a causa di uno sguardo di sfida che avrebbe rivolto all’aggressore. Le ragioni presumibilmente sottese all’agguato ed uno degli autori dello stesso venivano individuati grazie a diverse attività tecniche già in essere da parte dei Carabinieri del N.I. di Torre Annunziata ed ai successivi accertamenti svolti, nell’immediatezza dei fatti, da personale della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato di Torre Annunziata. Le modalità dell’azione sopra descritte venivano ritenute tipicamente mafiose in considerazione non solo della complessiva ricostruzione della condotta ma anche del presumibile movente della stessa.