Film co-prodotto tra Regno Unito e Stati Uniti, Tenet è il decimo film dell’acclamato regista di fama mondiale Christopher Nolan. L’autore di capolavori iconici come la trilogia di Batman, Inception e Interstellar torna al cinema dopo Dunkirk (2017, vincitore di 3 premi Oscar) e il pubblico è carico di aspettative.
Tenet ha dovuto fare i conti con le conseguenze della pandemia globale del Covid-19, rinviando molteplici volte la propria uscita nelle sale. Si tratta, perciò, del film più atteso e discusso tra tutti gli amanti del Cinema che hanno potuto riapprezzare la visione in sala dopo circa 6 mesi. Un fardello non indifferente che ha posto il film e il suo regista sotto diverse critiche, nonostante il film, a detta di chi scrive, risulta più che godibile e pienamente promosso.
Come è solito attendersi da un regista come Nolan, la trama di Tenet non è affatto semplice né lineare. Nolan scrive sempre le sceneggiature dei suoi film e in particolar modo in Tenet si nota l’ardore del regista nel voler confondere e spiazzare lo spettatore. Il film appartiene al genere fantascientifico, con tantissimo action e allo stesso tempo può definirsi anche un film di spionaggio con tinte thriller.
Un film molto ambizioso, dalla durata di 150 minuti tondi e un budget che ha superato i 205 milioni di dollari per la realizzazione. Questo però non basta ad accontentare il pubblico, affamato come non mai dopo un lunghissimo periodo d’astinenza dalla visione in sala. Nonostante Nolan sia migliorato notevolmente per quanto riguarda la direzione artistica del genere action, la storia non appassiona in particolar modo lo spettatore.
Un’empatia che in larghi tratti del film manca e figlia di un concept che, seppur si dimostri interessante e cervellotico, finisce per confondere e non far appassionare pienamente lo spettatore. Un vero peccato poiché, se alla scene d’azione – girate magistralmente – fosse stato affiancato uno storytelling più snello e comprensibile, avrebbe reso Tenet un film indimenticabile. Fatto sta che Tenet è comunque un buon film, forse necessario a molteplici visioni ma oggettivamente ben realizzato.
Peccano i personaggi, non analizzati a fondo ma comunque ben interpretati: spicca su tutti Robert Pattinson, mentre John David Washington nei panni del protagonista è la vera sorpresa positiva del film. Bene anche Elizabeth Debicki e Kennet Branagh, mentre Michael Caine è come sempre presente nei film di Nolan, seppur in questo caso in una singola scena, quasi a funzionare da cameo.
La storia si ispira all’enigmatica iscrizione palindroma in latino del Quadrato del Sator, e così fa anche la storia. Tenet è un film che ripiega su sè stesso e dove ancora una volta il montaggio di Nolan è peculiare e quasi personaggio a sè. Ma oltre che ripiega su di sé, il film ripiega anche sul passato del proprio personaggio, in quanto è pressocché impossibile non fare paragoni con altri thriller cervellotici che il regista ha proposto in passato. Su tutti emergono Memento e Inception, che giocano molto con il tempo, mentre The Prestige ne è simile per le scelte di montaggio.
Nonostante si possa definire un buon film, Tenet è inferiore ad altri cult che Nolan ha offerto in passato, conseguenza una poca caratterizzazione dei personaggi e una storia che non riesce a mantenere il pathos attivo e pulsante. Nolan fa passi in avanti molto importanti per quanto riguarda la sua qualità dietro la cinepresa, ma continua e impelagarsi in trame più articolate del necessario.