Drammatica e straziante tragedia familiare a Licata, in Sicilia. Un 48enne, Angelo Tardino, ha ucciso il fratello, la moglie e i figli e poi si è ucciso. Secondo quanto riportato da Rai News, alla base della furente lite tra fratelli ci sarebbero motivi di spartizioni di aree coltivate della famiglia. L’uomo aveva chiamato sua moglie per dirle che aveva ucciso il fratello, la cognata ed i nipoti e si voleva costituire ma mentre era al telefono con i carabinieri si è tolto la vita sparandosi.
“La tragedia di Licata costituisce l’ennesima sconfitta di una cultura, la nostra, sempre più disorientata e sempre meno capace di gestire le emozioni e le tensioni che turbano l’esistenza personale e interpersonale – ha dichiarato a L’amico del Popolo mons. Alessandro Damiano, vescovo di Agrigento – Esige una inderogabile presa di coscienza individuale e comunitaria sul valore della persona umana, soprattutto se innocente e indifesa, e sull’importanza della cura delle relazioni, al di là di ogni ferita e di ogni offesa. Chiama in causa tutti noi, nella responsabilità condivisa in merito alla promozione della cultura della vita e alla testimonianza del vangelo dell’amore e del perdono. Profondamente addolorato per quanto accaduto, assicuro la mia preghiera per le vittime ed esprimo la mia vicinanza e il mio cordoglio alla famiglia e all’intera città di Licata“.