L’EAV si prepara a chiudere la tratta ferroviaria che da Napoli va a San Giorgio a Cremano, passando per Poggioreale/Centro Direzionale. La notizia era già trapelata il mese scorso, ma era stata smentita con fermezza dalla direzione aziendale. “Evidentemente ora si apprestano a smentire la smentita, perché nei prossimi giorni i sindacati sono stati convocati per discutere proprio di quella chiusura e delle ricadute sui lavoratori“: affermano i sindacalisti della sigla Orsa in una nota.
“Dai primi contatti avuti con la direzione aziendale, pare che vogliano sostituire le corse effettuate dai treni con quelle dei bus, sempre dell’EAV, che attualmente fanno servizio tra San Giorgio a Cremano e l’Ospedale del Mare – continua la nota – In pratica, a fronte di una riduzione delle corse automobilistiche interne al comune di San Giorgio, si avrebbe il prolungamento del capolinea dall’Ospedale fino a Napoli-Porta Nolana, per cui l’autobus, proseguirebbe dal nosocomio verso le fermate della Circumvesuviana di Villa Visconti, Argine Palasport, Madonnelle (rione INCIS), Centro Direzionale e Poggioreale, senza transitare per Botteghelle, per poi raggiungere il terminal di Napoli“.
“Questo tipo di servizio sostitutivo, intanto, danneggerà i cittadini di San Giorgio che vedranno ridursi le circolari interne al Comune, in più penalizzerà ulteriormente il popoloso quartiere di Ponticelli, interessato per la massima parte dai disagi della serrata – sottolineano i sindacalisti – Non si può certo pensare che un autobus possa sostituire un treno, sia in termini di capienza del mezzo, che in termini di durata della corsa“.
“Non riusciamo a capire quali possano essere i reali motivi di questa chiusura, non crediamo che sia per carenza di personale, perché se questa dovesse essere la ragione, i massimi dirigenti dell’EAV dopo aver fatto una serie di concorsi e selezioni, con oltre 500 assunzioni, dovrebbero soltanto dimettersi perché non hanno saputo prevedere quali fossero le reali esigenze di personale dell’azienda – aggiunge il sindacato – Possiamo solo ipotizzare che sia un espediente per recuperare risorse economiche, come accade con le corse ferroviarie, che sono ancora ferme, fin dal lontano 18 maggio 2020 all’80% del contratto di servizio, previsto dall’allora Fase 3 COVID, dopo il lockdown“.
“Il Sindacato OR.S.A. è da sempre contrario alla chiusura di tratte ferroviarie e/o automobilistiche, un’azienda di trasporto non offre certamente un adeguato servizio tagliando corse e chiudendo stazioni o fermate, come sta facendo l’EAV – conclude la nota – Riteniamo, a questo punto, che non sia più procrastinabile un’analisi e magari una revisione della politica regionale del trasporto pubblico, non è possibile ascoltare o leggere proclami di rilancio delle aziende e poi, all’atto pratico, vedere solo disservizi, tagli e chiusure di linee ferroviarie che sono costate centinaia di milioni di euro ai cittadini campani“.