Il sistema elettorale degli Stati Uniti è uno dei più conosciuti al mondo ma, allo stesso tempo, ha anche un carattere di unicità. Innanzitutto, ogni cittadino statunitense, residente nel Paese da più di 14 anni e con più di 35 anni di età, può candidarsi per un posto alla Casa Bianca. Negli States ci sono solitamente due candidati, ovvero i referenti dei “Major Party”, cioè quello repubblicano e quello democratico. I due partiti scelgono il candidato da presentare alle presidenziali attraverso il sistema delle elezioni primarie in ciascuno dei 50 Stati, oltre che nei Territori Incorporati di Porto Rico, Isole Vergini, Samoa Americane, Guam e Isole Marianne settentrionali e nel Distretto di Columbia.
Solitamente 6 o 9 mesi prima si organizzano i “caucuses”, cioè riunioni gestite dagli attivisti dei partiti politici per coinvolgere i cittadini. Ogni Stato federato, in base alle regole del Partito, adotta i propri criteri in merito a queste votazioni e, in base ai risultati, a ciascun candidato vengono assegnati un numero variabile di delegati che continueranno a rappresentare il loro Stato alla “Convention” nazionale del Partito, ovvero l’evento in cui si decreterà il nome che rappresenterà l’intera fazione alle presidenziali. Alla Convention i delegati dovranno votare il candidato che rappresentano. Dopo la “Convention”, una volta individuate le nomine ufficiali dei due partiti per il ruolo di Presidente e Vicepresidente, si procede alle elezioni generali che si terranno nella quasi totalità degli Stati il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Gli elettori non votano direttamente per il candidato, bensì per un suo rappresentante, conosciuto come “grande elettore”. La maggior parte degli Stati usa il sistema maggioritario e quindi, in caso di vittoria nella regione in questione, otterrà tutti i grandi elettori associati ad essa. I grandi elettori sono 538 in totale e sono distribuiti nei vari Stati in base al numero di abitanti. Successivamente, i grandi elettori andranno a comporre il collegio elettorale del proprio Stato che, infine, a metà dicembre, si riunirà per la votazione del Presidente degli Stati Uniti. Come ultimo step, ai primi di gennaio, il Congresso conteggerà i voti e decreterà se il Capo di Stato può essere regolarmente eletto ed ha ottenuto almeno 270 grandi elettori (se non dovesse succedere, l’elezione sarà svolta autonomamente dal Congresso).