La Supercoppa Italiana, la competizione che vede impegnate la squadra che hanno vinto la precedente edizione della Coppa Italia e il campionato di Serie A appena terminato, si è disputata per quest’anno a Doha, in Qatar. Se avete notato la ridondanza dell’aggettivo “italiano”, è allora spontaneo chiedersi cosa potesse avere a che fare il Qatar con questa finale. La risposta è semplice : circa 2,5 milioni di euro, il totale dei soldi che la Federcalcio Qatariota ha dato alle due squadre, Juventus e Napoli, e alla FIGC. Ad ogni squadra insomma andranno circa 1 milione a testa, più i proventi dei diritti tv, per un totale di circa 1,8 milioni di Euro.
Non è comunque la prima volta che la Supercoppa si sposta all’estero. Nel 2002 si tenne a Tripoli, nel 2003 ad East Rutherford, nel triennio 2009-2010-2011 a Pechino ed ora a Doha. Nella struttura che ha ospitato la finale, bellissima e moderna, vi era una capienza massima di 14mila posti; tuttavia molti sediolini erano vacanti, posti che molti italiani avrebbero voluto occupare, magari all’Olimipico di Roma, molto più accessibile. Anche se le due società si sono dette affascinate per l’accoglienza e per l’entusiasmo del popolo qatariota, dopo un’attenta analisi, l’evento può apparire anche come un capriccio del signore del calcio in Qatar, Hamad bin Khalifa bin Ahmad Al Thani.
Malgrado la disaffezione del tifo italiano verso le coppe nazionali, cosa che non succede invece in paesi come Inghilterra e Germania, la Supercoppa è un evento senza dubbio importante, che fa gola sia alle squadre partecipanti che alle associazioni organizzatrici. Che sia un evento promozionale o un progetto più grande per far conoscere il calcio ai qatarioti e, in particolare, il calcio italiano all’estero, ciò che è sicuro è che la crisi non ha risparmiato neanche il calcio italiano : signori e signore, la Supercoppa è in vendita.
di Nello Cassese