Buttare fuori di casa l’altro coniuge è sempre reato? Non è possibile sfrattare il coniuge, neanche se la convivenza è diventata intollerabile. In questa ipotesi, per chi ritiene di non poter più condividere lo stesso tetto con il partner non resta che fare le valigie e andare via, purché però vi sia una ragione valida (come le percosse e i maltrattamenti subiti). Secondo la Legge, la proposizione della domanda di separazione, di annullamento o di divorzio costituisce giusta causa di allontanamento dalla residenza familiare. Chi butta fuori di casa, con violenza, l’altro coniuge subisce una condanna penale anche se abbia già ottenuto un provvedimento di assegnazione della casa familiare da parte del giudice. In tal caso potrà essere contestato il reato di violenza privata o quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone. Il reato scatta anche se il coniuge lo fa per sottrarsi alle pressioni dell’altro o ai litigi.
Nel caso invece di violenza subita, andrà valutato caso per caso. Nella maggior parte dei casi, allo scopo di escludere l’altro dal godimento della casa familiare, uno dei coniugi cambia la serratura della porta d’ingresso. Anche una condotta di questo tipo viene penalmente condannata: in questo caso, si potrà configurare il reato di violenza privata o l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose. Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni presuppone la convinzione, da parte di chi agisce, di fare valere un proprio diritto, non importa se effettivo o presunto. Si configurerà, invece, il reato di violenza privata qualora chi agisce non sia sorretto dalla convinzione di esercitare un proprio diritto, ma semplicemente usi violenza per impedire al coniuge di entrare nella casa coniugale o per metterlo nella condizione di andarsene pur contro la sua volontà. Di recente, infine, i giudici hanno precisato che, in mancanza di assegnazione della casa familiare da parte del giudice, la donna, anche se temporaneamente trasferitasi presso i genitori, ha il diritto di tornarvi ed il marito che glielo impedisce incorre in violenza privata.