Il Presidente del Consiglio, Giuseppe, Conte, ha provato a prendersi la scena politica, riportando al centro del dibattito il lavoro del governo e le priorità da portare avanti (ne abbiamo parlato QUI). Lunedì il premier ha indetto una conferenza stampa non annunciata per chiarire la situazione dopo il voto delle Europee. Conte ha cercato di essere molto chiaro nei confronti dei suoi due vice. Non c’è più tempo per polemiche e slogan da campagna elettorale permanente, serve leale collaborazione e lavoro per portare avanti i punti dell’agenda di governo. Conte non vuole che questo Governo vivacchi, in tal caso preferirebbe presentare le proprie dimissioni a Mattarella. Scenario questo che al momento il Paese non sembra potersi permettere. Domani ci sarà un incontro a tre, Conte-Di Maio-Salvini: con i ballottaggi chiusi e i leader meno presi dalla frenetica campagna elettorale, si proverà con calma a tornare sui contenuti di cui discutere in parlamento.
L’altro grande tema di discussione della settimana è stato quello dei mini bot. Saltati fuori come strumento per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione, hanno trovato la ferma opposizione del Ministro dell’economia, Giovanni Tria. Critico anche il presidente della BCE, Draghi, che ha chiarito che i mini bot possono essere intesi come moneta (ma sarebbero illegali) o come nuovo debito, andando in questo caso ad aggravare la situazione del debito pubblico italiano. Anche Confindustria si è detta contraria all’utilizzo di tale strumento. Tra i più insistenti sostenitori dei mini bot c’è invece la Lega, che lo ritiene l’unico strumento per risolvere il problema dei debito della P.A.
Ultimo fronte aperto è quello con l’UE. Qui Tria, impegnato anche al G20 in Giappone, dovrà trattare con la Commissione per evitare la procedura d’infrazione (ne abbiamo parlato QUI). Il Ministro si è detto fiducioso: puntando sul dialogo con la Commissione, ritiene di poter far apprezzare il programma italiano per la riduzione del debito nel corso dei prossimi anni. Buone notizie anche riguardo reddito di cittadinanza e quota 100, che costeranno meno del previsto e permetteranno quindi un recupero di risorse.