Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro, emesso dal GIP presso il Tribunale di Nola, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, per un ammontare di oltre 1,3 milioni di euro, emesso nei confronti di una società operativa ad Acerra, del suo rappresentante legale e del gestore di fatto dell’azienda per il reato di dichiarazione infedele. Le indagini avevano preso avvio dalla verifica fiscale, eseguita dai finanzieri della Compagnia di Casalnuovo di Napoli, nei confronti della società, che gestisce in Acerra una importante sala ricevimenti, con capacità ricettiva di oltre 300 persone. A innescare l’intervento ispettivo era stata la sproporzione tra i dati reddituali dichiarati, che fotografavano un’attività “in perdita”, e il reale volume d’affari testimoniato, invece, dai numerosi eventi ospitati, tra l’altro pubblicizzati sui canali social; tale distonia era stata poi confermata dagli ulteriori riscontri. Il sequestro preventivo, eseguito anche nella forma “per equivalente”, ha riguardato il profitto del reato contestato, ovvero le somme dovute all’Erario dalla società e non versate, e, quindi, sono state sequestrate le disponibilità finanziarie della società e degli indagati, quote sociali e svariate unità immobiliari e terreni in provincia di Napoli e Brindisi, nonché preziosi e contanti. Le forze dell’ordine, tuttavia, evidenziano, che il procedimento penale è in fase di indagini preliminari e che, per il principio di presunzione d’innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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