Nella giornata dedicata all’amore era opportuno soffermarsi su un fenomeno che sta dilagando sui social. Stiamo parlando delle truffe amorose per soldi. Come ben sappiamo, internet è un mondo pieno di insidie e svariati sono i tentativi di truffa ai danni delle persone ingenue. Il sentimental scammer (o romantic scam) è un tipo di inganno conosciuto a molti utenti della rete. La truffa inizia con l’apertura di un falso profilo social con cui il truffatore (o truffatrice) contatta un’altra persona dell’altro sesso. Tra i due nasce un’ intensa corrispondenza avente ad oggetto gli eventi della propria vita (anch’essi inventati). L’impostore fa credere alla vittima di essere innamorato di quest’ultima ed inizia a narrare le proprie disavventure.
La truffa romantica si caratterizza per il fatto che il racconto falso fa leva sulla psiche della vittima inducendola a compiere delle donazioni in favore del truffatore. Questa fattispecie criminosa rientra nel reato di truffa e può essere oggetto di querela da parte della vittima. Tale querela va presentata entro 3 mesi dalla realizzazione della frode. L‘inganno sentimentale è realizzato da artifici e raggiri. Sia gli artifizi – ovvero la simulazione di circostanze di fatto inesistenti – sia i raggiri, ossia la menzognera rappresentazione di una falsa realtà – sono idonei a causare l’inganno quando hanno effettivamente generato il danno per la vittima. Non è escluso il reato di truffa in caso di mancata diligenza da parte della vittima che non sia resa conto del raggiro nel quale è caduta.
Secondo il Tribunale di Milano, ai fini della realizzazione del delitto di truffa sentimentale occorre individuare tre aspetti. Il primo è la condotta fraudolenta, ovvero la presenza di artifici e raggiri; il secondo è il dolo iniziale, ossia l’intenzione dell’agente di aver voluto ingannare fin dall‘inizio la vittima al fine di ottenere una somma di denaro; il terzo riguarda il rapporto tra errore e atto di disposizione patrimoniale, ovvero, non sussiste la truffa se l’errore non è stato conseguenza della donazione di denaro. Secondo il Tribunale di Milano “costituisce comportamento ingannevole e rilevante ai fini del reato di truffa, l’aver approfittato di una relazione sentimentale e aver promesso di restituire le somme di denaro chieste in prestito al partner, senza avere la reale intenzione di restituirle, a fronte della prospettata – e peraltro artatamente esagerata – propria condizione di temporanea difficoltà economica”.
Dunque, cari lettori e innamorati, cercate di prestare attenzione alle richieste di amicizia che vi giungono dai social. Verificate chi è la persona che vuole contattarvi e guardatevi bene dall’elargire somme di denaro senza appurare la veridicità delle dichiarazioni di chi dall’ altra parte cerca di far leva sul vostro cuore e sulla vostra bontà d’animo. Prestate attenzione!