Anche la Giornata Mondiale del Malato risente delle restrizioni per via della pandemia e cambia formato. A Nola, una delle più grandi diocesi campane, il vescovo Francesco Marino ha celebrato per l’occasione una messa a porte chiuse nella cappella del locale Seminario Vescovile. Una celebrazione solenne con un’omelia appassionata dedicata ai malati e agli operatori sanitari, mai come ora al centro delle cronache. Presenti i seminaristi, membri della Diocesi e i responsabili dell’Ufficio della Pastorale Sanitaria diocesana, don Carlo Giuliano e don Franco Capasso. “Oggi si celebrava la Giornata mondiale dell’ammalato, voluta fortemente dal papa Giovanni Paolo II, oggi santo, molto vicino all’ambiente sanitario, avendo vissuto in prima persona la sofferenza di una malattia. Mai come oggi, la realtà della nostra società ci mostra quanto l’assistenza ai malati sia delicata, importante e pregna di significati morali e spirituali – ha dichiarato don Carlo Giuliano – Ringrazio il nostro vescovo per l’omelia di passione che ha celebrato ricordando l’importanza del personale sanitario dell’ospedale di Nola e mostrando vicinanza a tutti i malati, non solo di Covid e non solo delle strutture sanitarie. Nelle scorse ore, inoltre, l’ISS ha informato l’opinione pubblica di un’importante report che attesta come ci sia un nesso causale tra l’inquinamento criminale e l’aumento di tumori nelle nostre terre. Ci sono ahimè tanti , troppi malati, nei nostri territori. La loro figura sta a cuore non solo alla Diocesi ma all’intera società. Dedichiamo una sola giornata a loro per riunirci in preghiera e sostenerli ma loro hanno bisogno di cure spirituali e fisiche tutti i giorni – ha concluso – Ecco perchè anche io mi associo al messaggio del nostro Vescovo e ringrazio tutti gli operatori sanitari per il loro immane lavoro“.
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