Un razzo ha colpito un campo di calcio a Majdal Shams, in Israele, uccidendo almeno 12 bambini e ferendo almeno altre 30 persone. Sia Israele che gli Stati Uniti hanno accusato il movimento libanese Hezbollah della strage, che invece dice di aver mirato con un missile di fabbricazione iraniana Falaq il quartier generale della Brigata Hermon dell’esercito israeliano. La ritorsione israeliana potrebbe estendere il conflitto di Gaza a tutta la regione.
Hezbollah, tuttavia, ha fatto sapere di non essere responsabile dell’attacco, ma di aver mirato con un missile il quartier generale della Brigata Hermon distante 3 km dalla zona dell’esplosione, lasciando aperta la possibilità che un missile abbia mancato il bersaglio originale. L’esercito israeliano ha prontamente risposto all’attacco colpendo diverse postazioni dell’organizzazione sciita libanese e mettendo a segno un colpo importante. Grazie a un raid in terra iraniana, nella capitale Teheran, l’Aviazione israeliana ha infatti ucciso il capo politico di Hezbollah, Ismail Haniyeh. Un evento che promette una escalation di raid da ambo le parti con il rischio che entrino nel conflitto medio-orientale anche il Libano e l’Iran.
Nel frattempo, nella Striscia di Gaza, la situazione umanitaria è da tempo collassata. Secondo uno degli ultimi rapporti ONU, solo il 14%del piccolo territorio costiero palestinese non si trova sotto l’ordine di evacuazione, mentre per i medici americani sul campo i morti sarebbero almeno 92mila, più di quelli comunicati ufficialmente.