Arrivano le prime richieste di condanna in merito allo scandalo ormai noto come “Mandatopoli”, scoppiato a Nola nell’estate del 2013 e che vede coinvolte nove persone, tra imprenditori e dipendenti del Comune. Sono tutti accusati di aver dato vita ad un vero e proprio sistema illecito che gli avrebbe permesso di sottrrarre al Comune oltre un milione di euro in dieci anni. Il meccanismo era semplice, venivano creati e successivamente inseriti tra i pagamenti comunali, mandati per opere pubbliche in realtà mai realizzate. I soldi arrivavano all’imprenditore che li ridistribuiva poi a tutti gli altri. Il Comune di Nola si è costituito parte civile e ha chiesto un risarcimento di 400mila euro, mentre i magistrati nolani hanno chiesto sei anni di reclusione per i due dipendenti comunali Mena De Sena e Angelo Ranieri. Per Salvatore Galeotafiore, altro dipendente comunale, sono stati richiesti invece 3 anni e 4 mesi. Richieste di patteggiamento da parte di Francesco Basile, Giuseppina Broda, Consiglia Montamurro, Nicola Castaldo e Paolino Scafuro, ha optato invece per il rito ordinario Antonio Mercogliano.
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