Sono 6 le persone sottoposte a regime di arresti domiciliari, mentre sarebbero circa 14 gli indagati.E’ questo il bilancio di un’indagine della Procura di Napoli che ha scoperchiato un sistema illegale di pilotaggio di appalti pubblici a San Giorgio a Cremano. Le indagini riguarderebbero gli uffici di avvocatura e dell’assessorato all’infrastruttura del Comune. Esponenti del palazzo comunale avrebbero illegalmente alterato i dati di alcune aziende per favorirle nell’assegnazione degli appalti. I lavori incriminati riguarderebbero la manutenzione straordinaria, la gestione degli impianti d’illuminazione e dei semafori, la ristrutturazione di due scuole. L’accusa delle 6 persone, tra imprenditori e lavoratori del Comune, agli arresti domiciliari è quella di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Inoltre gli indagati avrebbero ricevuto, secondo quanto riportato dal Mattino, migliaia di euro, gioielli e computer per favorire il buon esito della gara d’appalto per le ditte, tra le quali spicca la D’Alessandro Costruzioni srl. Agli arresti domiciliari sono finiti : Raffaele Peluso, Carmine Intoccia, Brigida di Somma, Leone di Marco (dipendenti dell’ufficio tecnico comunale) e due imprenditori, Luigi D’Alessandro e Giuseppe Catauro. Le indagini sarebbero partite grazie all’apporto di una gola profonda vicina al palazzo comunale. Tra gli indagati figurerebbero anche il sindaco Giorgio Zinno e l’ex sindaco Mimmo Giorgiano, entrambi politici del PD. Il M5S fa sapere che diverse denunce erano già state formulate da loro nei mesi scorsi, mentre il PD comunica di essere vicino ai politici indagati, fiducioso che sapranno chiarire la loro posizione. Nel frattempo, il sindaco smentisce qualsiasi voce sul suo coinvolgimento e sul fatto che sia iscritto nel registro degli indagati.
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