Roberto Saviano ha condiviso un post sui suoi social con cui ha denunciato il contenuto di alcune chat interne a Fratelli d’Italia attraverso le quali gli venivano rivolte offese e minacce. Le chat, rivelate nel libro “Fratelli di chat” del giornalista Giacomo Salvini, risalgono al periodo che va dal 2020 al 2023 e vedono coinvolti i riferimenti più importanti del partito, tra cui la stessa Meloni. “Saviano va punito”, “Saviano fa schifo” e tanti altri. Questi scambi di messaggi risalgono a diversi anni fa, dal 2020 al 2023, e mostrano una serie di attacchi verbali nei confronti dello scrittore e di altri giornalisti considerati “ostili” al partito.
In una delle chat, ad esempio, l’attuale ministro della Difesa in quota FdI, Guido Crosetto, commenta con parole offensive il ruolo dello scrittore nel panorama mediatico, suggerendo addirittura che vada “punito” per le sue posizioni. Analizzando un post di Saviano in cui accusava di “razzismo” Meloni, ad esempio, il ministro inviò due messaggi con frasi del tipo “Saviano va punito” e “Saviano fa schifo”. E così altri membri del partito, come Salvatore Deidda, che nelle chat non risparmiano nemmeno quotidiani come il Corriere della Sera, colpevole di aver ospitato spesso Saviano.
Per Giacomo Salvini, almeno in una occasione, sarebbe coinvolta anche la premier Meloni. Nel 2021, infatti, pare che avesse scritto “Io domani esco con una palata di letame contro Saviano e company”. L’astio è nato sicuramente nel 2020, quando Saviano aveva definito la presidente del Consiglio e Matteo Salvini “bastardi” dopo un naufragio di migranti. L’epiteto costò a Saviano una querela per diffamazione e una condanna.
Dal canto suo, lo scrittore napoletano ha accusato i vertici di Fratelli d’Italia di “violenza verbale” e di avere “sete di vendetta”, svelando al contempo “ciò che Fratelli d’Italia non avrebbe mai voluto far emergere, ovvero odio, violenza verbale, paura degli avversari non solo politici, ma soprattutto esponenti della società civile”.