7 giorni di quarantena rigida senza possibilità di spostamenti. Lo ha deciso il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per la città di Saviano dopo l’assembramento creatosi per dare l’ultimo saluto al sindaco Carmine Sommese. Una decisione preventiva ed inevitabile, troppi però ancora gli interrogativi a cui dar risposta e che le autorità dovranno sciogliere. Questi i provvedimenti adottati e validi fino al 25 aprile:
- divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti;
- divieto di accesso nel territorio comunale;
- sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali
e di pubblica utilità. - Possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività
relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio ai sensi del DPCM
10 aprile 2020 e quelle strettamente strumentali alle stesse, limitatamente alle presenze che risultino strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività e a quelle di pulizia e sanificazione dei relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. - chiusura delle strade
secondarie - L’ASL Napoli 3 Sud deve assicurare le indagini sanitarie ed epidemiologiche relative ai soggetti coinvolti nella partecipazione al corteo funebre svoltosi in data 18 aprile 2020 e alla applicazione di idonee misure sanitarie di prevenzione individuale del rischio di diffusione del contagio.
Questo il commento di Vincenzo De Luca:
Dopo la riunione notturna della task force regionale che ha valutato la situazione del Comune di Saviano, è stata decisa la messa in quarantena. La messa in quarantena per il Comune di Saviano è stata una decisione inevitabile per impedire il sorgere di un focolaio di contagio a tutela della salute dei cittadini di Saviano, di quella dei Comuni vicini e di un intero territorio densamente abitato. È stato anche un atto di rispetto per la figura di un grande medico e della sua famiglia, che avrebbe per primo sollecitato comportamenti responsabili. È una decisione che rende merito al sacrificio compiuto da tanti cittadini che hanno rispettato le regole. È una decisione che ripristina la dignità e onora l’impegno civile di tutta la nostra comunità.