Ancora contrasto al lavoro in nero a Napoli e provincia. Nuove operazioni all’interno di un servizio disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Napoli e svolto dai militari delle stazioni del territorio insieme a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro.
I militari della stazione di San Paolo Belsito hanno ispezionato una ditta di lavorazione di cereali, legumi e affini. Numerose le violazioni amministrative contestate, 2700 euro la sanzione applicata. Secondo quanto riscontrato dai carabinieri, i dispositivi di sicurezza delle attrezzature di lavoro non erano regolarmente manutenute e il documento di valutazione dei rischi incompleto.
A pochi chilometri di distanza, sempre nell’Agro Nolano, questa volta a Roccarainola, i carabinieri hanno controllato due ditte di estrazione di materiali nelle cave del territorio. Nella prima denunciato l’amministratore unico, un 57enne di Avellino, poichè impiegava un lavoratore “in nero” senza copertura previdenziale, assicurative e senza la prevista visita medica per l’idoneità alla mansione svolta. Sospesa la ditta e salate le sanzioni, pari a 11300 euro. Scenario simile per la seconda azienda: anche in questo caso sorpreso un lavoratore senza alcun contratto. Il titolare è stato sanzionato per complessivi 3600 euro.
A Napoli i carabinieri della stazione di San Pietro a Paterno hanno denunciato due imprenditori impegnati nella realizzazione di un ristorante all’interno del terminal Arrivi dell’aeroporto di Capodichino. Il primo non rispettava alcune normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Stesse violazioni accertate per il titolare della seconda ditta tra i cui dipendenti vi era anche un lavoratore in nero.
Ha invece appena 16 anni una dei 20 dipendenti “in nero” individuati dai carabinieri della tenenza di Arzano in una ditta tessile del posto. Dei 30 impiegati, 20 erano senza contratto e senza copertura previdenziale e assicurativa. Quattro dei lavoratori irregolari percepivano anche il reddito di cittadinanza. 21 le sanzioni amministrative applicate e 3 le prescrizioni penali per complessivi 116.420 euro. Denunciati anche i genitori della minore per violazione delle norme a tutela del lavoro degli adolescenti.