“È un silenzio assordante quello che avvolge, dopo un anno, la morte di Mario Paciolla, il giovane napoletano che partecipava ad una missione di pace per conto dell’Onu in Colombia. Mario Paciolla aveva 33 anni quando, un anno fa, è stato ritrovato privo di vita nel suo appartamento di San Vicente del Caguan. Non conosciamo ancora la verità, non sappiamo nulla di questo caso: è stato un suicidio? Si è trattato di un omicidio? E perchè? Le autorità investigative colombiane e italiane stanno indagando ma la sensazione è di una cortina oltre la quale non si riesce ad andare. Questa lunga attesa di dodici mesi, ci sembra una eternità, non si sa nulla neppure sull’esito dell’autopsia disposta dalla Procura di Roma: è giunto il momento che la magistratura italiana renda pubblici i risultati dell’esame autoptico. I familiari e gli amici di Mario hanno il diritto di conoscere la verità ma anche il nostro Paese deve sapere cosa è successo quel 15 luglio di un anno fa. Il caso Paciolla non può e non dev’essere considerato un caso di serie B. Tutti noi ci sentiamo prigionieri di questo silenzio, impotenti di fronte al silenzio“. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.
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