Nelle scorse ore le testate nazionali più autorevoli hanno cominciato a diffondere la bozza di regolamento per le lezioni scolastiche a settembre. L’attività didattica a distanza sopravvive, ma solo in misura minima ed eventualmente per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado. La frequenza scolastica in aula, invece, avverrà quasi sicuramente in turni differenziati, con un’organizzazione della classe in più gruppi di studio, formati anche da alunni di diverse classi ed età. Confermate le mense ed esteso (dove non è ancora previsto) l’orario scolastico fino a comprendere il sabato. Nella comunicazione del ministro Azzolina non si parla di mascherine obbligatorie e di strutture in plexiglass per dividere gli alunni. Il piano dà molta libertà di scelta ai presidi che, in base alle caratteristiche del proprio istituto, dovranno predisporre al migliore dei modi il recepimento delle direttive.
Per quanto riguarda le scuole materne, non è prevista alcuna mascherina e, per non spaventare i bambini, gli educatori non potranno usare protezioni che nascondano il volto, ma visiere di plexiglas. Gli ingressi potranno essere scaglionati tra le 7.30 e le 9 e i bambini non potranno portarsi giocattoli da casa. Per il momento, il testo non prevede un aumento del personale docente, pur prevedendo dimezzamenti di classi e quindi una maggior necessità di professori. Si parla, in ogni caso, di un miliardo di euro di fondi pubblici da destinare al personale e probabilmente saranno destinati in gran parte all’assunzione di bidelli. In conclusione, nelle Linee Guida del Ministero è esplicitato l’obbligo dell’Educazione Civica nel piano di studi.