La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)”, ovvero sull’eutanasia. A tal proposito, però, la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, per la Consulta non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili.
Ritenuto inammissibile anche il referendum sulla cannabis da regolarizzare. A comunicarlo è stato il neo presidente della Corte, Giuliano Amato, in conferenza stampa: “Si andrebbe verso una violazione degli obblighi internazionali dell’Italia. La prima parte del quesito prevederebbe infatti che tra le attività penalmente punite scompaia la coltivazione di piante che includono papavero, coca, quindi verrebbero incluse anche le cosiddette droghe pesanti. Tutto ciò porterebbe a violare gli obblighi internazionali plurimi del nostro Paese che rappresentano un limite indiscutibile dei referendum“.