Il reddito di cittadinanza, bandiera del Movimento 5 Stelle, è divenuto realtà con il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 gennaio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio 2019. Da una dote che nei proclami prevedeva una spesa di 17 miliardi, si è passati prima a 10 miliardi complessivi per giungere poi, con il decreto sopra citato, a 5,9 miliardi ed infine a 5,6 che dovrebbero raggiungere circa 3,5 milioni di italiani.
Ma andiamo a vedere come funziona e cosa è previsto nel Decreto.
L’articolo 1 stabilisce che “è istituito, a decorrere dal mese di aprile 2019, il Reddito di cittadinanza, quale misura unica di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, nonché a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione, alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro. Esso costituisce livello essenziale delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili”.
Il Reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di alcuni requisti quali la cittadinanza italiana o di paesi della Ue, o con permesso di soggiorno di lungo periodo. È necessaria la residenza in Italia in via continuativa da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.
Per poter godere del beneficio, inoltre, sarà importante valutare la situazione economica in cui si versa in base all’Isee, infatti la soglia da non oltrepassare sarà quella dei 9.360 euro. Il valore del patrimonio immobiliare, come definito a fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non dovrà essere superiore ad una soglia di euro 30.000, mentre il valore del patrimonio finanziario non dovrà essere superiore a 6mila euro che può arrivare fino a 20mila euro per le famiglie con persone disabili.
Una componente del beneficio sarà ad integrazione del reddito familiare fino alla soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, mentre una seconda componente sarà ad integrazione del reddito dei nuclei familiari che vivono in affitto, pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini ISEE, fino ad un massimo di euro 3.360 annui. Il beneficio economico, inoltre, non può essere inferiore a 480 euro netti.
Stando a quanto scritto nel Decreto il modulo per poter fare domanda, in attesa del sito internet e della circolare Inps che forniranno tutti i chiarimenti necessari, dovrebbe essere disponibile entro fine febbraio, online e in Posta, sarà predisposto dall’Inps e riconosciuto dallo stesso istituto di previdenza che farà tutte le verifiche del caso. Il beneficio economico è erogato attraverso una Carta prepagata di Poste Italiane che servirà per poter fare acquisti, ad eccezione di spese che si riferiscano a giochi che prevedono vincite in denaro. Da questa card, inoltre, sarà possibile prelevare un massimo mensile di 100 euro in contanti.
Chi accede al beneficio verrà poi contattato dai centri per l’impiego per individuare un percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare. Lo strumento, quindi, sarà fortemente collegato a percorsi di politica attiva: oltre alle otto ore da dedicare a impieghi di utilità collettiva, il beneficiario non potrà rifiutare tre proposte di lavoro “eque”, pena la perdita del beneficio. Nei primi 12 mesi la prima offerta di lavoro potrà arrivare entro 100 km o 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare entro 250 km e, se anche questa viene rifiutata, la terza offerta potrà arrivare da tutta italia. Dopo il primo anno la prima offerta potrà arrivare fino a 250 km (come la seconda), mentre la terza da tutta Italia. Dopo i 18 mesi tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale.
Per le famiglie con persone disabili le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km.
Molto importante sarà quindi il ruolo dei Centri per l’Impiego che, dagli annunci arrivati dal Governo, verranno completamente riformati e dotati di personale aggiuntivo per poter gestire il tutto. Sono previste, infatti, 10mila assunzioni, 4mila di nuovo personale e 6mila “navigator”, cioè persone che accompagneranno i beneficiari nel percorso di inserimento lavorativo.
La durata del beneficio è di 18 mesi, prorogabili di ulteriori 18 mesi qualora il percettore abbia ancora i requisiti. Previsti, infine, incentivi per le aziende che assumeranno percettori del reddito di cittadinanza.
Per chi otterrà irregolarmente il beneficio, fornendo ad esempio false informazioni, sono previste delle sanzioni tra cui la reclusione da due a sei anni oltre alla decadenza dallo stesso e al recupero di quanto indebitamente intascato.