Il Reddito di cittadinanza verrà sostituito da un nuovo strumento: la “Misura di inclusione attiva“. Ma di cosa si tratta? Vediamolo nello specifico.
Le famiglie che possono accedere alla MIA sono composte in due categorie: gli occupabili e coloro che non lo sono. Nel secondo gruppo sono comprese le famiglie che hanno almeno un minore, un anziano con più di 60 anni o un disabile. Gli occupabili invece riguardano i nuclei familiari che hanno almeno una persona tra i 18 e i 60 anni. Il sussidio per gli occupabili avrà un importo inferiore rispetto al Reddito di Cittadinanza e alla Misura di Inclusione Attiva prevista per le famiglie senza occupabili. Inoltre, il periodo di percezione del sussidio sarà inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda il requisito della residenza in Italia, dovrebbe diminuire da 10 a 5 anni per evitare altri reclami da parte di Bruxelles. Il sussidio sarà disponibile dopo la proroga di sette mesi del Reddito di Cittadinanza, così come previsto dalla Manovra 2023. I cittadini potranno presentare le prime richieste per la Misura di Inclusione Attiva a partire da settembre, secondo le modalità che saranno comunicate nei prossimi mesi.
La nuova Misura di Inclusione Attiva prevede un tetto Isee inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza, pari a 7.200 euro. Questa riduzione, rispetto al tetto attuale di 9.360 euro, potrebbe costituire un impedimento per i futuri beneficiari. Tuttavia, la Misura di Inclusione Attiva avrà lo scopo di garantire più risorse alle famiglie numerose, tramite una revisione della scala di equivalenza, nel senso che l’importo del sussidio aumenterà in base al numero dei membri del nucleo familiare, in modo da garantire maggiori aiuti alle famiglie con più figli o componenti a carico.
Con MIA il beneficio decorre dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale, ma l’erogazione dell’importo mensile è condizionata al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte dei componenti del nucleo familiare maggiorenni, o minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici. Anche i minorenni con almeno 16 anni saranno tenuti all’obbligo di formazione se non impegnati in un percorso di studi.
Sono esclusi dall’obbligo i beneficiari della MIA over 60, nonché i componenti con disabilità. I beneficiari della Misura di inclusione attiva che rientrano nella categoria degli “occupabili” dovranno accettare un’offerta di lavoro adeguata, altrimenti perderanno il diritto al sussidio. Un solo rifiuto comporterà la revoca della misura. Nel caso dei nuclei familiari che hanno almeno una persona occupabile, la durata massima del sussidio sarà di 12 mesi alla prima richiesta. Nel caso di una seconda richiesta, la durata si ridurrà a sei mesi e si potrà presentare una terza domanda solo dopo un anno e mezzo di pausa, al fine di incentivare i beneficiari a cercare un lavoro.