L’Italia ha dichiarato “reato universale” la maternità surrogata. Questo vuol dire che sarà reato anche se un cittadino italiano dovesse beneficiare di questa pratica all’estero. Molte sono state le reazioni dall’opposizione, che ha definito il testo come “propaganda”, mentre la vice presidente del Senato, Anna Rossomando ha affermato: “Siamo completamente fuori dall’ordinamento nazionale, dalle convenzioni, dalle eccezioni già previste, dai principi generali che ci richiamano al principio di ragionevolezza”.
Un comunicato dell’Associazione Luca Coscioni, fa sapere che in meno di 24 ore sono arrivate 1.300 firme per chiedere al Parlamento una legge sulla gravidanza per altri solidale, portando le sottoscrizioni a oltre 12.300 firme. La no profit vuole superare il divieto attuale, previsto dalla legge 40 che espone a rischi e costi altissimi chi vuole intraprendere questo percorso. Grazie a una legge, il percorso sarebbe sicuro, controllato e regolamentato. L’Associazione Luca Coscioni, insieme a esperti e altre associazioni, ha elaborato una proposta di legge, depositata lo scorso anno al Senato dal senatore Ivan Scalfarotto (Italia Viva) e alla Camera dei deputati dall’onorevole Riccardo Magi (+Europa), per regolamentare la gravidanza per altri solidale, contro ogni forma di sfruttamento e abuso e, con talune modifiche, dalla senatrice Mariolina Castellone e altri (Movimento 5 stelle).
Respinte al mittente, sull’altro fronte, le polemiche. Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità, ha così commentato all’ANSA: “Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ per giustificare la pratica dell’utero in affitto, dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto”. A difesa della legge arriva anche Carolina Varchi, parlamentare di Fratelli d’Italia e firmataria della proposta divenuta legge: “Con l’approvazione definitiva della legge che rende la maternità surrogata reato universale, è stata messa la parola fine a una barbarie che sfruttava le donne più vulnerabili e mercificava i bambini. La nuova normativa, frutto di un lungo dibattito pubblico e parlamentare, rappresenta un momento storico per la nostra nazione che si pone all’avanguardia con la sua legislazione. Segna un limite netto contro ogni forma di abuso e stabilisce che in Italia la pratica dell’utero in affitto è reato ovunque venga commessa. La nostra Nazione ha conosciuto, purtroppo, lo sviluppo di un aberrante mercato nelle pochissime nazioni al mondo in cui viene tollerata. La maternità non può diventare un mercato“.