Violenza gratuita, contro una ragazza indifesa. È successo a Nola, dove una studentessa dell’ISIS Saviano-Marigliano è stata brutalmente pestata mentre si stava recando alla stazione della circumvesuviana per andare a scuola. La giovane, M.F., è stata prima importunata da un adolescente (che ha tentato di spegnerle anche una sigaretta addosso) e poi è stata presa a pugni e calci da 3 ragazzi (presumibilmente tra i 15 e i 18 anni), anche quando era riversa in terra già ferita. Erano circa le 7:30 e la ragazza stava camminando per via San Massimo, in quegli istanti non c’erano passanti e i negozi erano ancora chiusi. La giovane, dopo aver subito l’aggressione, forse ancora frastornata, ha proseguito ed è arrivata in stazione, dove poi ha preso la circumvesuviana per la scuola, lì finalmente gli amici e le insegnanti l’hanno soccorsa e successivamente avvisato la madre.
“Mia sorella crede di aver perso i sensi per qualche minuto, perché mentre la stavano massacrando dice che poi ad un certo punto ha avvertito una scossa che le ha fatto aprire gli occhi, ma intorno non c’era più nessuno, il silenzio assoluto – ci dice la sorella della vittima dell’aggressione – A quel punto si è alzata, ha ripreso il suo zaino da terra ed è andata sulla stazione della circumvesuviana, ha preso il treno per poi arrivare a scuola, dove ha trovato finalmente riparo e aiuto. Anche nel treno però aveva il volto ricoperto di sangue e, una volta arrivata alla stazione della circumvesuviana, nessuno ha fatto caso alle sue condizioni fisiche, tutti l’hanno ignorata completamente. A questo punto mi viene da pensare che, se anche al momento dell’aggressione fosse passata qualche auto, non sarebbe cambiato lo stesso nulla“.
“Quale piacere si può provare nel fare ciò? – continua la sorella – non voglio dilungarmi nel dire che queste cose non si fanno perché sono di una cattiveria esaudita e che tutto questo fa schifo, perché ormai è banale e scontato. L’educazione e il rispetto sono alla base di tutto, aggredire una ragazza sola, in tre, fa più schifo di non so cosa. Voglio che questo messaggio arrivi anche ai genitori. Fareste meglio a controllarli di più e ad insegnargli cosa vuol dire essere persone civili, ad insegnargli le regole e il rispetto. Mia mamma, d’altro canto, ci ha insegnato che alla violenza non si risponde con altrettanta violenza“.
La famiglia della giovane ha sporto denuncia ed ora il caso è passato nelle mani dei carabinieri di Saviano. Le abilità investigative delle forze dell’ordine potrebbero essere messe a dura prova: la giovane ricorda pochi dettagli che riguardano i tre aggressori e ricorda vagamente solo il viso di uno dei tre, mentre la mancanza di telecamere e di testimoni rende ancor più complicata l’identificazione.
Confidando nel lavoro degli inquirenti, ora non si può non constatare che episodi di violenza gratuita come questi, che ormai in Campania sono sempre più frequenti, possono essere ancor più gravi di quel che appaiono. La giovane, una volta ristabilita, dovrà far i conti con la paura di scendere anche semplicemente in strada. Nessuno merita trattamenti del genere, men che meno una ragazza indifesa.
La redazione di 081news è solidale con lei e la sua famiglia.