E’ in corso una guerra, tra faide di camorra, a qualsiasi ora del giorno, e commercianti sempre più ostaggio del racket che agisce indisturbato.
Un far West nel pieno centro di Napoli, che spaventa anche gli assistenti sociali e naturalmente terrorizza i residenti onesti, che temono di ritrovarsi coinvolti in una sparatoria o in qualsiasi altra manifestazione di criminalità.
Si sfoga amaramente e accusa Giuliana Di Sarno, presidente della Municipalità: “Siamo lasciati soli da tutti. La scorsa primavera avevo scritto alla presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, per segnalarle lo stato di guerra in cui ci troviamo ma non ho ricevuto risposta”.
Anche il Sindaco e il Prefetto non rispondono a questi appelli rinnovati dalla Di Sarno attraverso il quotidiano “Repubblica”. Appelli forti e chiari lanciati al Governo. Non per chiedere aiuto economico ma aiuto per la lotta alla criminalità, che ormai detta legge.
“Quello che mi fa più male-continua la Di Sarno-sono i luoghi comuni che feriscono questo quartiere, del tipo: alla Sanità c’è solo camorra. Solo alla Sanità poteva succedere”.
Come se questo posto fosse territorio minato, da evitare, perché tutti bene o male hanno a che fare con la criminalità. Invece reagisce rabbiosamente il presidente della Municipalità:
“ In questo Quartiere ci sono tanti giovani onesti che lottano, si impegnano, tante associazioni, parrocchie che fanno qualcosa per il risollevamento economico del rione e anche per la sua riqualificazione morale”
Ma senza un aiuto che arrivi dalle più autorevoli istituzioni del Paese, la situazione è incontrollabile dai soli cittadini onesti che si battono contro un potere più forte di loro