Prove di disgelo tra De Luca, Meloni e Fitto: foto insieme durante la firma del protocollo di Bagnoli

di Crescenzo Muto

La fotografia con il premier Meloni e il ministro Fitto a Bagnoli mi è costata un miliardo e 200 milioni di euro. Come il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci“. Alla fine il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha fatto vincere l’ironia ed ha risposto così a chi lo ha pungolato per la foto scattata insieme alla premier Meloni e al ministro Fitto in occasione della firma del protocollo d’intesa a Bagnoli, contro i quali nelle settimane scorse aveva lanciato diverse invettive in riferimento al blocco dei fondi al SUD. De Luca era stato chiamato sul palco da Meloni per la foto finale; dopo la cerimonia, parlando con i giornalisti, ha rimarcato il ruolo della Regione Campania quale finanziatore del progetto di recupero di Bagnoli.

Con il Protocollo d’intesa è stato definito il dettaglio dell’impiego di uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro a Bagnoli. L’avvio del risanamento ambientale è atteso da quando, ormai più di trent’anni fa, sono cessate le attività del complesso industriale ex Italsider. L’avvio dei lavori avrà una ricaduta positiva anche in termini economici e occupazionali grazie alle clausole sociali previste nei contratti di appalto: circa il 25 per cento della forza lavoro necessaria sarà reclutata sul territorio.

Il presidente della Regione Campania, tuttavia, dopo pochi giorni è tornato a sollecitare il governo di Giorgia Meloni per sbloccare le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A margine dell’inaugurazione della linea 6 della metropolitana di Napoli, ha dichiarato: “Ho chiesto al governo che cosa manca per la firma dell’accordo di Coesione con la Regione Campania, hanno risposto che non manca nulla. Stiamo aspettando, dovranno pur decidersi a un certo punto a bloccare i fondi, anche perché un anno di tempo perso significa un aumento del 20 percento dei costi delle opere. Quindi, già c’è un danno che abbiamo sulle spalle. In questo momento la mancata sigla dell’accordo di coesione blocca 400 milioni per le opere di viabilità destinati ai Comuni, blocca tutto il comparto della cultura, dello spettacolo, dell’arte e della musica, gli interventi di consolidamento idrogeologico, gli interventi sui porti regionali. Dopo un anno di tempo, i costi dei cantieri sono aumentati e, se si attinge ai fondi di coesione della Regione, se parti con 2 miliardi in meno, devi tagliare da qualche altra parte”.

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