Cosa succede se una promessa di matrimonio non viene rispettata? La promessa di matrimonio è la dichiarazione reciproca con la quale due persone si impegnano a sposarsi. La legge distingue due tipi di promessa di matrimonio: la promessa solenne (o sponsali), fatta in un atto pubblico davanti all’ufficiale dello stato civile o al notaio, in una scrittura privata semplice oppure risultante dalla richiesta di pubblicazioni; la promessa semplice, fatta senza particolari formalità, ad esempio festeggiando con amici e parenti.
La promessa di matrimonio, sia essa solenne o semplice non obbliga mai i futuri sposi a contrarre matrimonio. Se la promessa viene infranta, tuttavia, obbliga alla restituzione dei doni e, se è stata fatta in forma solenne, al risarcimento dei danni. La promessa di matrimonio ha quindi valore legale e la domanda per ottenere il risarcimento dei danni va proposta entro un anno dal giorno in cui la promessa è stata infranta.
Dunque, chi viene meno alla promessa solenne deve risarcire all’altro i costi che ha sostenuto per la celebrazione di un matrimonio, ad esempio, delle spese sostenute per acquistare l’abito da sposa oppure per pagare il ricevimento. Secondo la giurisprudenza, non è dovuto il risarcimento per i danni non patrimoniali, ad esempio per la sofferenza derivante dalle mancate nozze. Il risarcimento è dovuto solamente se il rifiuto di sposarsi è ingiustificato.
Sarebbe giustificato, ad esempio, non volersi più sposare, nonostante la promessa, a seguito del tradimento del partner. In un caso del genere, dovrebbe essere il partner che è stato causa del ripensamento dell’altro a pagare i danni. La domanda di risarcimento dei danni per mancato rispetto della promessa di matrimonio va proposta entro un anno dal rifiuto di celebrare le nozze, così come anche per l’azione volta a ottenere la restituzione dei doni.