Negli ultimi giorni, in Italia, si è parlato molto di giornalismo e giornalisti. Tante le polemiche politiche nate intorno all’imparzialità e alla libertà della stampa italiana, a seguito soprattutto non delle parole pronunciate dal leader del Movimento5Stelle, Luigi Di Maio. Diverso, ma non del tutto, il motivo per cui il giornalismo cinese è stato al centro dell’attenzione mondiale. É di pochi giorni fa infatti la notizia della presentazione del primo giornalista robot. Xinhua, la maggiore agenzia di stampa cinese controllata dal governo di Pechino, ha presentato la sua creazione alla World Internet Conference in Cina. L’anchor-man virtuale ha letto le notizie dietro il bancone del telegiornale, esattamente come avrebbe fatto una sua controparte umana. Ad un primo sguardo riesce quasi ad ingannare l’occhio umano, con le sue fattezze e movenze ispirate a due dei piú importanti presentatori della tv cinese. A tradirne la natura inumana è senza dubbio la voce, inespressiva e monotona, con cui legge le notizie, generara con un sintetizzatore vocale. Non trasmette emozioni, indipendentemente dal contenuto letto. Molto diverse le reazioni del pubblico e delle autorità. Al partito comunista, che esercita un forte controllo sulla stampa nazionale, non può che far piacere un giornalista incapace di opporsi a quanto gli viene chiesto. Ligio al dovere, non c’è il rischio che scioperi per chiedere adeguamenti salariali, e può lavorare 24 ore su 24 a differenza dei colleghi umani. Caratteristiche che lo rendono perfetto per chi vuole soltanto dare una voce ai propri comunicati ufficiali, senza incontrare critiche. Freddo, se non addirittura spaventato il pubblico, che sul web ha reagito con scarso entusiasmo, sottolineando la noia generata dal tono di voce del finto giornalista e le preoccupazioni per la categoria dei giornalisti, già troppo spesso oltraggiata e screditata. I creatori auspicano un miglioramento della loro creatura, e stanno già implementando un sistema di apprendimento per l’intelligenza artificiale. Per ora, il giornalista robot é solo un annunciatore le cui parole restano frutto dell’inventiva e delle capacità umane.
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Marco Sigillo
Classe 1991, laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università Federico II di Napoli. Appassionato di comunicazione e scrittura, collabora con Zerottouno News dal dicembre 2015, interessandosi soprattutto di temi di portata nazionale ed internazionale. Giornalista pubblicista dal 2019. Sul nostro canale Instragram ha una sua personale rubrica: "Pillole di Politica".
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