Reparti senza posti o senza personale perchè tutto è di nuovo dirottato alla gestione del Covid. In più, c’è la frustrazione di dover subire anche delle offese da quelle stesse persone che si dovrebbero curare ma che appartengono alla schiera dei cosiddetti No Vax. E’ lo scenario pericoloso che descrive Umberto Gnudi, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Pesaro, in un’intervista al Resto del Carlino.
“Abbiamo avuto situazioni con almeno 30 pazienti sulle barelle fuori dalle stanze – afferma il primario – Sono perlopiù anziani, che non sono contagiati dal covid ma soffrono di varie altre malattie. Sono fermi lì per giorni perché i reparti non ricevono essendo convertiti in covid oppure perché non c’è personale dirottato nei reparti covid per curare i no vax. Il risultato è che ci rimettono i malati comuni, gli anziani, i fragili, chi avrebbe bisogno di un ricovero vero e non di una barella“.
“All’80 per cento sono non vaccinati, sui 35 e 40 anni – sottolinea il dottore – Io però lavoro solo sui quelli che non sono No Vax perché non voglio averci a che fare con loro, evito degenerazioni in pronto soccorso. Continuo a subire insulti perchè mi riconoscono subito. Sto delegando i casi ai miei colleghi per evitare problemi. Non interessa a nessuno di questi insulti ricevuti – conclude – sono ormai del tutto ignorato“.