La città di Como è sotto shock per la morte violenta di Don Roberto Malgesini, 51enne parroco cittadino conosciuto e apprezzato tra la comunità. Don Roberto è stato trovato morto nella giornata del 15 settembre a pochi metri da casa sua, nei pressi della canonica di San Rocco, con diverse ferite da coltello (la più grave al collo). Il suo assassino, un senzatetto tunisino di 53 anni, aveva problemi psichici e conosceva Don Malgesini. Alle spalle due decreti di espulsione, una denuncia per non essere rientrato in Tunisia, da cui era scappato 27 anni fa, e l’ossessione che qualcuno lo volesse rimandare a tutti i costi nel suo Paese d’origine, un’angoscia che ormai gli aveva tolto la ragione. Dopo aver compiuto l’omicidio si è costituito andando volontariamente nella caserma poco distante. Don Roberto è stato ucciso in uno spiazzale dove di solito accoglieva i migranti e i senzatetto e offriva loro sostegno, conosceva il suo assassino e pare non avesse con lui conflitti.
Don Roberto Malgesini era un volto noto in città, era molto attivo nel sociale ed era un faro proprio per tanti migranti ed extracomunitari. Proprio loro, in tanti, accompagnano i cittadini comaschi nel dolore e nel pianto durante i funerali. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino, tutte le campane delle chiese hanno suonato in suo onore. La comunità di Como perde un punto di riferimento, “il prete degli ultimi“.