Shock in Medio Oriente. Il Presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, è morto in un incidente in elicottero avvenuto nella giornata del 19 maggio. L’incidente sarebbe avvenuto vicino alla città di Jolfa, nella provincia iraniana dell’Azerbaigian Orientale, nel nord-ovest del paese, in una zona montuosa e boschiva difficile da raggiungere. I rottami dell’elicottero su cui viaggiava sono stati trovati dopo molte ore di ricerche e la Mezzaluna Rossa ha confermato che non ci sono superstiti. Nove i morti in totale: oltre a Raisi, sono deceduti il ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, il governatore della provincia iraniana dell’Azerbaigian Orientale, Malek Rahmati, e l’ayatollah Mohammad Ali Ale-Hashem, rappresentante della Guida suprema iraniana in Azerbaigian Orientale.
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Ebrahim Raisi aveva 63 anni ed era presidente dell’Iran dal 2021. Negli ultimi anni era diventato espressione della componente ultraconservatrice della politica iraniana ed era considerato molto vicino a Khamenei, la Guida Suprema del Paese, massima istituzione religiosa e quindi governativa. Raisi è stato al potere durante la più estesa manifestazione di dissenso dalla rivoluzione del 1979, ovvero negli ultimi due anni, che il regime aveva represso le proteste con violenza, condannando a morte diverse persone, con esecuzioni e impiccagioni pubbliche. Per ora è esclusa la pista dell’attentato ed è accreditata quella del guasto. Raisi verrà sostituito temporaneamente dal vicepresidente Mohammad Mokhber.
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