Nola: torna il Premio Ruperto

di Redazione Zerottouno News
Torna l’appuntamento a Nola con il Premio Ruperto, sabato 2 dicembre alle ore 17 presso il Museo Storico Archeologico in via Senatore Cocozza. L’evento, giunto alla tredicesima edizione su iniziativa di Slow Food Agro nolano, nasce per segnalare il lavoro di quanti difendono, promuovono e arricchiscono il patrimonio agroalimentare del territorio nolano-vesuviano e del Mezzogiorno.
Tra i vincitori di questa edizione, il cilentano Roberto Penza,: proveniente da una famiglia di pescatori da tre generazioni, pratica la pesca artigianale e sostenibile, in particolare quella delle alici di menaica, una tecnica antica e faticosa che si effettua su piccoli gozzi utilizzando una rete a maglia molto sottile, che lascia sfuggire i pesci più piccoli selezionando quelli più adatti al consumo.
Ciro Del Vecchio: promettente cuoco di Eccellenze Nolane – Agriturismo di Città, propone una cucina rigorosamente di territorio con piatti della tradizione arricchiti da spunti innovativi. Rielabora ai fornelli gli ingredienti di qualità provenienti dai campi della cooperativa agricola, che hanno portato quest’anno il locale nella prestigiosa guida Osterie d’Italia. Da provare le ricette a base di pomodoro, melanzana, torzella riccia, papaccella napoletana.
Luciano Furia: comunicatore e fotografo del buon cibo, dopo aver lavorato come ricercatore nel campo della bioingegneria e sviluppatore di servizi telematici, si è dedicato alla cucina e alla fotogastronomia, ritraendo piatti e protagonisti del mondo del food ben prima dell’attuale invasione dei social network.
Alle tre categorie premiate – comunicatore, cuoco e produttore – si aggiunge la sezione Slow Life, dedicata quest’anno al centenario della nascita del grande poeta contadino Rocco Scotellaro, che va alla professoressa Carmela Biscaglia, già direttrice del Centro di documentazione intitolato all’intellettuale lucano e oggi componente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita, istituito dal Ministero della Cultura, come riconoscimento per la sua instancabile opera di ricerca e diffusione delle opere e del pensiero di Scotellaro.
Menzione speciale ad Amedeo Palumbo, appassionato e originale divulgatore digitale della gastronomia e delle tradizioni partenopee e campane, che con ironia e competenza ha conquistato le simpatie di un vasto pubblico.
La manifestazione prende il nome da Ruperto, cuoco delle case nobili nolane all’inizio del Cinquecento, coevo del poeta Luigi Tansillo e vissuto qualche anno prima della nascita del filosofo Giordano Bruno. Ruperto è chiamato a Napoli nella prestigiosa corte di re Ferdinando I d’Aragona e diventa l’autore di uno dei primi libri di cucina di cui si ha notizia. Il suo Libro de guisados è una straordinaria raccolta di ricette che ci guida in un viaggio attraverso gli ingredienti e i sapori della cucina rinascimentale. Tramandato fino ai giorni nostri, è stato tradotto in italiano contemporaneo e riedito dalla giornalista Antonella Laudisi per le edizioni ‘Il Laboratorio’.
Dopo i saluti di Carlo Buonauro, sindaco di Nola, Guido Grosso, per la Fondazione Hyria Novla, Giuseppe Bianco, presidente della Pro Loco, insieme ai premiati prendono parte all’evento Angelo Lo Conte, presidente di Slow Food Campania, Raffaele Roberto, fiduciario di Slow Food Agro nolano, Gianluca Napolitano e Angelo Petillo, responsabili della giuria del Premio. Ad arricchire artisticamente l’appuntamento i simboli scelti per il Premio: le statuine raffiguranti il Vesuvio e il sole della Campania Felix, ideate dallo scultore partenopeo Lello Esposito, noto per i suoi Pulcinella e San Gennaro.
Il programma prosegue, anche quest’anno, con La grande cena di Ruperto giovedì 14 dicembre presso il salone dell’Istituto alberghiero ‘Carmine Russo‘ di Cicciano. Alla cena è possibile partecipare solo su prenotazione, contattando i numeri 3385003676 – 3289024494 o scrivendo all’indirizzo email agronolano@network.slowfood.it.

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