La “zona rossa”, ossia le aree a rischio vulcanico per il pericolo di un’eruzione nei campi flegrei , si è estesa.
Questa zona comprende i Comuni, di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Marano, e una piccola zona di Giugliano, nonché alcune zone di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero e Chiaiano e una piccolissima parte del Quartiere San Ferdinando).
Per discutere dell’allargamento della” zona rossa” e per elaborare un piano di sicurezza in caso di emergenza, si sono riuniti in Regione Campania: l’assessore alla protezione civile in Campania, Edoardo Cosenza, il Capo del Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, e il vice Sindaco, Tommaso Sodano, facente funzioni di Sindaco e tanti altri, tra cui molti Sindaci dei Comuni compresi nella “zona rossa”
Tutti d’accordo, nell’elaborare nei tempi più brevi un piano aggiornato di sicurezza in caso di emergenza.
Un piano di sicurezza che abbia valore di legge. Emanato quindi da un atto normativo del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Qualche anno prima che fosse resa nota l’allargamento della “zona rossa”, un rapporto riservato dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, aveva dimostrato su basi scientifiche, che il pericolo di un’eruzione nei Campi flegrei, fosse più forte, rispetto al Vesuvio e all’Etna, allo Stromboli..
Questo rapporto, tenuto nascosto per anni, senza provocare allarmismi, deve coscientizzare ancor di più i cittadini sui pericoli di un’eruzione nei Campi Flegrei