Perchè il 2020 non lo dimenticheremo più

di Redazione Zerottouno News

Il 2020 appena passato sarà un anno che non dimenticheremo facilmente. La pandemia globale, alcune guerre e morti illustri che hanno raccolto in cordoglio milioni di persone. Vediamo brevemente alcuni eventi importanti che ci siano lasciati alle spalle:

  • Il Coronavirus – tra chi ha perso un familiare, chi ha perso il lavoro, chi ha avuto l’infezione o chi ha subito il lockdown, innegabilmente la pandemia globale è ciò che ci farà ricordare per sempre quest’anno, un anno spartiacque che segnerà un futuro incerto.
  • La Brexit – Nel 2020 la Gran Bretagna è uscita ufficialmente dall’Unione Europea e il primo gennaio 2021 segna il primo giorno da “transfugo”. La Scozia, in ogni caso, ha già fatto sapere di voler ritornare nell’Unione.
  • Pierre Cardin – nato in Italia ma cresciuto in Francia, lo stilista dell’omonima casa di moda è deceduto negli ultimi giorni di questo sciagurato anno per cause non legate al Covid (29 dicembre).
  • Luis Sepulveda – il noto scrittore e attivista cileno è stato la prima celebrità a perdere la vita a causa del Covid nel 2020 (16 aprile).
  • Migranti – nonostante il Covid, l’emergenza migranti non si è affievolita e molti Paesi hanno adottato le cosiddette “nave quarantena” per filtrare i profughi. L’Italia ha detto stop ai Decreti Sicurezza di Salvini, il 29 ottobre invece si è verificata la più grave strage dell’anno con 140 migranti morti al largo del Senegal.
  • L’aborto in Argentina – Negli ultimi giorni di dicembre il Parlamento argentino ha decretato finalmente legale l’aborto, è il primo grande Paese del Sudamerica a deciderlo.
  • La poliomelite in Africa – il 25 agosto l’Oms dichiara l’Africa libera dalla poliomielite, l’infezione che ha causato migliaia di paralisi tra i bambini negli ultimi anni.
  • Le guerre – nel mondo non si sono interrotti i conflitti mondiali e due sono stati sicuramente quelli più importanti. Al confine tra Azerbaigian e Armenia sono riaffiorati focolai di guerra nella regione del Karabakh, spenti solo dopo alcune settimane di sangue e con la “vittoria” degli azeri, il tutto mentre per protesta alcuni manifestanti occupavano il Parlamento armeno. Il secondo conflitto ha riguardato l’Etiopia dove l’esercito regionale del Tigray ha dichiarato guerra al Governo centrale del Premio Nobel Aly, il quale poi ha risposto schierando l’esercito nazionale.
  • Biden – il 2020 ha segnato la fine della controversa era Trump. Lo sfidante Joe Biden ha battuto il tycoon con il record di voti per un singolo candidato alla presidenza e con al suo fianco Kamala Harris, la prima donna e afroamericana vicepresidente degli USA. In tutta risposta Trump ha sempre negato la vittoria allo sfidante parlando di brogli e presentando dei ricorsi giuridici sempre falliti.
  • Maradona – il 25 novembre 2020 il calcio ha cambiato per sempre faccia dicendo addio a Diego Armando Maradona, il più grande di tutti i tempi. El Pibe è morto in una sua casa dove si stava curando dopo un’operazione al cervello ma i familiari hanno affermato che se fosse stato seguito h24 non sarebbe morto. Dopo pochi giorni un altro avvenimento storico c’è stato a Napoli dove il locale stadio “San Paolo” ha cambiato nome diventando appunto “Stadio Diego Armando Maradona”.
  • Kobe Bryant – l’anno era indubbiamente cominciato male quando, il 26 gennaio, una notizia nella nottata squarciò la calma del mondo dello sport. Uno dei più grandi cestisti del mondo, Kobe Bryant, è rimasto vittima di un incidente aereo a bordo del suo elicottero privato mentre andava nella sua scuola di Basket, assieme a lui è deceduta purtroppo anche la figlia Gianna.
  • Gigi Proietti – il 2 novembre del 2020 l’Italia ha detto addio ad uno dei suoi più grandi mattatori, Gigi Proietti. L’attore romano, curiosamente, è morto nel giorno del suo ottantesimo compleanno e durante la Commemorazione dei Defunti.
  • Paolo Rossi – in questo sciagurato 2020 l’Italia ha detto addio anche a Paolo Rossi, l’eroe del mondiale ’82 e Pallone d’Oro, morto all’età di 64 anni il 9 dicembre per una malattia di cui soffriva da tempo.
  • Stefano D’Orazio – anche la musica italiana ha perso dei pezzi importanti. Il 6 novembre 2020 Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, muore nella notte. Era malato ma si scopre poi essere anche positivo al Covid.
  • Sean Connery – il 2020 ci ha portato via anche il volto forse più iconico di 007. Sir Sean Connery è scomparso il 31 ottobre 2020 all’età di 90 anni.
  • Alfredo Cerruti – anche la musica napoletana ha sofferto per questo 2020. Il 18 ottobre 2020 Alfredo Cerruti, fondatore e volto storico degli Squallor, muore all’età di 78 anni.

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