18 mesi fa l’inaugurazione di uno dei siti più importanti della città di Nola: il parco archeologico urbano di via Merliano. Con tantissimo entusiasmo e con molta copertura mediatica, venne presentato come l’inizio di un sogno : “In questo luogo suggestivo, un parco totalmente fruibile, i cittadini potranno vivere la loro quotidinaeità tra storia ed arte” disse il Sindaco Biancardi, al fianco dell’ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Una zona di circa 10000 mq, polifunzionale, bellissima, con un parcheggio per 150 macchine e con un’area archeologica che può ospitare circa 200 persone a sedere. A circa un anno di distanza salta all’occhio che in queste affermazioni ci sono parecchie imprecisioni. Prima di tutto analizziamo il termine “fruibile”: la parola porta ovviamente a pensare che l’affluenza nel parco sia libera e che l’accesso sia quantomeno regolarizzato da orari di apertura e chiusura; nella realtà invece il parco è quasi sempre chiuso, aperto solo in occasioni particolari, come il concerto di Katia Ricciarelli di qualche mese fa, la presentazione del Nola Calcio, il suggestivo mercatino del corteo storico. Va di rimando che, essendo quasi sempre chiuso, anche il termine “quotidianeità” appaia fuorviante, dato che giorno e notte i cittadini possono solo ammirare il sito o, al massimo, fermarsi a fare una chiacchierata nell’antistante buia piazzetta. Il parco è stato definito “polifunzionale” ma, ad oggi, una funzione ben precisa non gliela si può dare, se non appunto quella di ospitare eventi saltuariamente. Il parco archeologico urbano ha anche a disposizione un parcheggio in grado di ospitare oltre 100 macchine, ma anche in questo caso si possono vedere solo recinzioni e materiali edili. Per non farsi mancare niente, la zona è spesso lasciata a sè stessa, con rifiuti e materiali edili che ne fanno da cornice. Siamo andati a vedere la situazione il 3 Dicembre e siamo ritornati il 17 ma, dopo due settimane, nulla era cambiato.
A Nola, si sa, è facile farsi prendere dagli entusiasmi, ma è ancora più facili dimenticarsi delle opere che si sono cominciate. Probabilmente il clima frenetico della campagna elettorale ha portato alla nascita di questo bellissimo sito archeologico-urbano ma, come si vede dalle foto, gli unici a beneficiare del parco ora sono solo i rifiuti e la solitudine. Un parco “a gettoni” che tanto servirebbe alla quotidianeità della città di Nola, soprattutto con la chiusura della Villa Comunale che dura ormai da 14 mesi. Ora, con l’arrivo delle festività natalizie, verrà riaperto al pubblico per il Presepe vivente, ma poi cosa ne sarà del parco archeologico urbano? Ritorneranno i rifiuti e la solitudine a farne da padroni?
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