Un milione di persone per la messa del Papa a Kinshasa, capitale del Congo, durante la sua visita in Africa. “Rivolgendomi al Padre che è nei cieli, umilmente abbasso il capo e, con il dolore nel cuore, gli chiedo perdono per la violenza dell’uomo sull’uomo – ha esordito Papa Francesco, citato da l’ANSA – Padre, abbi pietà di noi e consola le vittime e coloro che soffrono. Converti i cuori di chi compie crudeli atrocità, che gettano infamia sull’umanità intera“.
Il Papa si è poi scagliato contro quelle istituzioni o quelle persone che portano avanti gli spargimenti di sangue nel Paese e nel continente: “Rivolgo un vibrante appello a tutte le persone, a tutte le entità, interne ed esterne, che tirano i fili della guerra nella Repubblica Democratica del Congo, depredandola, flagellandola e destabilizzandola. Vi arricchite attraverso lo sfruttamento illegale dei beni di questo Paese e il cruento sacrificio di vittime innocenti. Ascoltate il grido del loro sangue, prestate orecchio alla voce di Dio, che vi chiama alla conversione, e a quella della vostra coscienza: fate tacere le armi, mettete fine alla guerra. Basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli, basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue“.
“Vi prego di disarmare il cuore – ha poi chiosato – Ciò non vuol dire smettere di indignarsi di fronte al male e non denunciarlo, anzi questo è doveroso. E non significa nemmeno impunità e condono delle atrocità, andando avanti come se nulla fosse. Quello che ci è chiesto, in nome della pace, in nome del Dio della pace, è smilitarizzare il cuore: togliere il veleno, rigettare l’astio, disinnescare l’avidità, cancellare il risentimento. Bisogna dire no a tutto ciò che sembra possa rendere deboli e che in realtà rende liberi perché dà pace. La pace nasce dai cuori, da cuori liberi dal rancore. Per questo vi chiedo mai più violenza, mai più rancore, mai più rassegnazione“.