E’ grande l’indignazione per le carenze dell’ospedale di Nola, grande come non mai. Da giorni il nosocomio è su tutte le testate e in tutti i tg nazionali. Proprio una delle più importanti testate nazionali, ANSA, poche ore fa ha diffuso la notizia che l’ASL Napoli 3 ha sospeso dal servizio Il direttore sanitario dell’ospedale di Nola (Napoli), Andreo De Stefano, il responsabile del pronto soccorso, Andrea Manzi, ed il responsabile della medicina d’urgenza, Felice Avella.
Abbiamo preferito curare le persone a terra piuttosto che non dare loro assistenza. In ospedale abbiamo 15 barelle, 10 delle quali al pronto soccorso, e sabato ne abbiamo ‘sequestrate’ due alle autoambulanze per far fronte all’emergenza venutasi a creare. Tra sabato e domenica sono arrivate 265 persone, a fronte delle 150 circa che arrivano in media, complice anche il freddo che ha gelato le strade, e che ha costretto molte persone della provincia di Avellino a venire a Nola anziché andare altrove. Una di quelle persone era in arresto cardiaco, ma che dovevamo fare senza letti né barelle, mandarla via? I medici hanno preferito fare la defibrillazione sul pavimento, pur di salvarle la vita come è accaduto. L’altra persona ritratta a terra – ha raccontato – era stata messa in posizione antisoffocamento perché era in preda al vomito
Il direttore sanitario De Stefano si difende e denuncia a sua volta tutte le problematiche dell’ospedale Santa Maria la Pietà. Il Presidente della Regione aveva chiesto immediatamente un’indagine al riguardo, mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha inviato i NAS in ospedale, i quali dalle 10 di ieri mattina si sono messi al lavoro. Probabilmente i dirigenti sospesi pagano le colpe di altri, sono tanti i dottori che lavorano in quel presidio tra mille difficoltà. Ciò che è sicuro è che, colpevoli o meno, i dirigenti sospesi sono i primi tasselli a cadere dopo un uragano che mai come prima si sta rivelando significativo per l’ospedale di Nola.