Primo gol, prime emozioni e un messaggio forte. Victor Osimhen sigla la sua prima rete al San Paolo con il Napoli, a cornice di una gara super, e sfrutta il momento per una cosa che gli sta particolarmente a cuore. L’attaccante nigeriano segna, corre ad abbracciare Gattuso e poi si fa dare una maglietta bianca da mostrare alla telecamera: c’è scritto “End police brutality in Nigeria” (stop alla violenza della polizia in Nigeria, ndr). Stesso gesto lo farà poi in serata Simy, punta del Crotone in gol contro la Juventus. Nel mirino c’è la SARS, una forza di polizia militarizzata locale che in Nigeria sta facendo paura.
Ma chi è Victor Osimhen? Prima di tutto, è uno dei pochi ragazzi che da un contesto difficile ne è uscito per vivere un sogno e lo ha fatto con successo. Classe 1998, 22 anni ed una grande fede in Dio. La sua ascesa è partita, seppur con difficoltà, dalla Germania e dal Wolfsburg ma prima di tutto questo ci sono stati anni difficili. Ad appena sei anni è morta sua madre, tre mesi dopo il padre perse il suo lavoro nelle forze dell’ordine e la famiglia cadde in una terribile povertà. A quel punto tutti si danno da fare: il fratello va a vendere giornali sportivi, la sorella le arance in strada e lui l’acqua in bottiglia tra le strade di Lagos. In casa le veci di madre le faceva la sorella, lui però non ha mai abbandonato il calcio. Una scelta azzeccata e dopo tanti sacrifici la giusta ricompensa. In bocca al lupo Victor!