Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, dopo un’ampia discussione sulla situazione di emergenza in corso, ha chiesto la sospensione delle udienze non assolutamente rinviabili e dei termini processuali, nonché di tutte le attività di cancelleria, sul modello del periodo feriale, con esclusione delle sole attività urgenti, in ordine alle quali dovranno essere adottate misure che assicurino la trattazione delle udienze da remoto. La richiesta è indirizzata al premier Conte ed alle autorità giuridiche e ministeriali.
Tante le considerazioni alla base. Tra le tante, l’Ordine ha considerato il risultato positivo, già accertato, di alcuni casi di contagio tra colleghi iscritti al Foro di Nola (si considerano tutti i professionisti iscritti in tutti i Comuni e non solo a Nola, in cui non sono accertati casi), oltre che tra i componenti delle comunità facenti parte del Circondario di Nola e del Distretto di Corte di Appello di Napoli. Secondo gli avvocati del Foro di Nola, inoltre, le misure concordate con l’Ufficio di Presidenza del Tribunale di Nola alla riunione del 3 marzo scorso riguardo la gestione delle udienze per fasce orarie, la sanificazione dei locali e la limitazione consigliata degli accessi al Tribunale di Nola e presso le sedi degli Uffici del Giudice di Pace, non appaiono idonee ad escludere il concreto rischio di diffusione del Virus, vista anche la contaminazione di soggetti operanti abitualmente nel Tribunale di Nola e negli Uffici del Giudice di Pace del circondario. Neanche la proclamazione di astensione dalle udienze civile, penali e tributarie, individuata come strumento alternativo di contenimento della possibilità di contagio in assenza della richiesta sospensione delle udienze, risulta strumento idoneo in quanto il costituito difensore, quantomeno presso gli Uffici del Giudice di Pace del circondario non strutturati per l’eventuale ricevimento delle pec di adesione alla astensione, deve portarsi personalmente presso gli uffici al fine di provvedere alla dichiarazione di astensione. In definitiva, la continuità ordinaria dell’esercizio della giurisdizione si porrebbe in contrasto con le misure cautelari riconosciute nel Decreto e i consigli comportamentali contenuti nelle raccomandazioni inviate dal Comitato Tecnico Scientifico al Ministero della Salute.