Ancora insulti e minacce, non tanto velate, del vice premier Luigi Di Maio alla categoria dei giornalisti. Dichiarazioni che mostrano quantomeno delle contraddizioni se si considera che lo stesso Di Maio, come confermato dall’OdG della Campania, è iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti campani.
“..il peggio in questa vicenda lo hanno dato invece la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti, ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi…Pagine e pagine di fakenews, giornalisti di inchiesta diventati cani da riporto di mafia capitale, direttori di testata sull’orlo di una crisi di nervi, scrittori di libri contro “la casta” diventati inviati speciali del potere costituito. La vera piaga di questo Paese è la stragrande maggioranza dei media corrotti intellettualmente e moralmente…Presto faremo una legge sugli editori puri, per ora buon Malox a tutti!” : ha affermato dopo l’assoluzione della sindaca Raggi l’on. Luigi Di Maio su Facebook, che si è firmato inequivocabilmente “Capo Politico del Movimento 5 Stelle“.
Quasi in contemporanea è arrivato anche il duro attacco di Alessandro Di Battista: “Virginia è stata assolta. Non ve la prendete con i pubblici ministeri, hanno solo fatto il loro lavoro…I colpevoli sono coloro che l’hanno insultata, calunniata. I colpevoli sono quei pennivendoli che da più di due anni le hanno lanciato addosso tonnellate di fango con una violenza inaudita. Sono pennivendoli, soltanto pennivendoli, i giornalisti sono altra cosa…hanno provato a colpirla come donna trattandola persino come una ragazza dissoluta, come una cortigiana moderna, come una sgualdrina…Oggi la verità giudiziaria ha dimostrato solo una cosa: che le uniche puttane qui sono proprio loro, questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà“.
Ma l’Ordine dei Giornalisti della Campania non ci sta e, tramite il suo presidente Ottavio Lucarelli, si fa sentire: “In relazione alle affermazioni del vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine della Campania, rilasciate in seguito all’assoluzione del sindaco di Roma, l’Ordine della Campania seguirà le procedure previste dalla normativa vigente. Pertanto anche “dopo le numerose segnalazioni giunte gli atti saranno trasmessi al Consiglio disciplina regionale, così come previsto dalle norme“.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, la stampa nazionale scenderà in piazza per protesta contro i toni e le minacce del M5S nei prossimi giorni. L’appuntamento è fissato per il 13 novembre, a Napoli la manifestazione si terrà davanti alla sede della Prefettura, in piazza del Plebiscito, alle 12.