Si sa che non è facile far conciliare lavoro e famiglia per una donna, che spesso si vede costretta a rinunciare all’una o all’altra cosa. Nel 2022 erano circa 6 milioni le donne a dividersi tra casa e lavoro, senza non poche difficoltà. Sembra che, però, qualcosa si stia facendo per cercare di rendere più agevole la loro vita o quantomeno di rendere non una stranezza, ma la normalità, certe situazioni e certe esigenze da neomamma.
Infatti, è notizia di qualche giorno fa che al liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna (già noto per le sue iniziative innovative, come quella del congedo mestruale e della carriera alias) il preside, Gianluca Dradi, ha fatto allestire un angolo nursery per una studentessa iscritta all’ultimo anno, Sofia Baroni, e il suo bambino appena nato, dove potesse allattarlo, cambiargli il pannolino e altro. Anche l’associazione di cittadini extracomunitari “Una carrozzina per due” ha partecipato e ha donato un lettino da campeggio e dei giocattoli. La ragazza, che abita a mezz’ora di distanza da Ravenna, era decisa a lasciare la scuola e a non diplomarsi in più, in quanto non poteva lasciare il piccolo ai genitori e non aveva altre opzioni che le consentissero di continuare. Il preside ha anche concesso alla ragazza di stare in aula con il passeggino e il neonato. I compagni di classe e gli insegnanti sono stati ben lieti di questa iniziativa e contenti di avere il bambino con loro, è diventato la mascotte di tutti.
Il preside Dradi ha dichiarato a La Repubblica: “Molti si sarebbero arresi davanti ad una cosa simile, io ho voluto assumermi questo rischio e far entrare un bimbo piccolo a scuola. So che nell’istituto sono assicurati solo gli studenti e il personale, ma ne valeva la pena. Era una cosa importante e soprattutto poteva essere fatta con un po’ di creatività. A volte occorre piegare le norme e le disposizioni organizzative alla realtà dei fatti. Penso che non farei bene il mio lavoro se pretendessi di non correre alcun rischio o se attendessi le istruzioni ministeriali per assumere qualunque iniziativa. Il mio lavoro è una sfida continua per creare le condizioni migliori e per rendere positiva l’esperienza scolastica”.
Anche alla Camera dei deputati, tuttavia, si è svolto qualcosa di rivoluzionario in tal senso. Per la prima volta nella storia parlamentare italiana, una deputata, Gilda Sportiello del Movimento 5 Stelle, ha allattato mentre sedeva nell’Emiciclo. Dopo aver preso posto in una postazione nella parte alta dell’Aula e dopo aver partecipato alla votazione finale del decreto-legge, in materia di pubblica amministrazione, ha allattato il suo bimbo, accolto da tutti con un applauso.
“Dovrebbe essere soltanto un passo verso la normalità – ha spiegato i suoi colleghi – è un giorno importante, che è dovuto a una battaglia del Movimento 5 Stelle. Nasce, infatti, da un ordine del giorno della passata legislatura che prevede postazioni per le mamme che devono allattare, voluto proprio da Gilda Sportiello e al quale hanno lavorato anche Paola Carinelli e Valentina D’Orso”.
Il messaggio che si vuole lanciare è chiaro: se una donna allatta in Parlamento, deve poterlo fare ovunque e in qualsiasi ambiente lavorativo deve essere consentito di farlo. Non è un privilegio, ma un diritto universale di tutte le donne e sembra che tutto ciò finalmente si stia concretizzando.