Dichiarazioni al vetriolo del sindaco di Nola, Gaetano Minieri, in occasione dell’ultimo consiglio comunale dove è mancato il numero legale poichè un gruppo consiliare di maggioranza ha lasciato l’aula prima dell’inizio dei lavori. “Ho vissuto un dramma. Quando mi hanno proposto di candidarmi ho chiesto se servisse loro un ombrello sotto cui ripararsi o un nome per vincere le elezioni. Sono stato ingabbiato con la richiesta di assessorati e poltrone, soprattutto da quelle stesse persone che si sono presentate chiedendo un cambiamento nella politica nolana“.
“Quando mi sono dimesso e poi ho fatto un passo indietro, l’ho fatto per un gesto di lealtà nei confronti della città e non per attaccarmi alla poltrona – ha dichiarato il sindaco – Dopo la dichiarazione di dissesto dovevo dimostrare che potevamo tenere la barra dritta del timone e che la città aveva le potenzialità per rinascere. Gli uomini che fanno la politica in questa città però non hanno capito“.
“In questa città troppo a lungo la politica ha fatto anche la gestione – ha accusato Minieri – Forse a qualcuno ha dato fastidio anche che abbiamo scoperto molte evasioni fiscali perchè spesso qui si è fatta la politica facendo evasione fiscale. In venti anni questo Comune non aveva concluso la questione TARI col CIS. Questa amministrazione, grazie all’impegno dell’assessore Caccavale, ha chiuso e il CIS ha pagato. Non abbiamo mai barattato nulla di personale“.
“E’ facile adesso, con la pandemia, con l’assenza di un assessore all’Istruzione, farmi prendere decisioni in solitaria e poi contestarle – ha affermato il primo cittadino – Non abbiamo mai tempo, dobbiamo lavorare. Io stesso ho ripreso a fare il tecnico dopo 30 anni, per la città di Nola mi sono rimesso a fare i progetti da ingegnere perchè non abbiamo uomini negli uffici tecnici. Abbiamo cantieri da aprire, abbiamo risorse, abbiamo finanziamenti approvati. La segretaria comunale, che ringrazio, si è prodigata per farci fare le assunzioni ma poi, per un giochetto politico, non so come, il presidente si è sentito male e siamo rimasti al palo“.
“Io non sono pronto a dare le dimissioni ma sono pronto ad essere sfiduciato – ha concluso – Sfiduciatemi e consegnate la città ad un commissario prefettizio, consegnate la città ora che stanno arrivando i finanziamenti per i progetti a cui abbiamo lavorato. Ho sempre fatto quello che ho detto, ho chiesto di essere intransigente con tutti e io stesso ho ricevuto una cartella esattoriale con la mia azienda. Sono sempre stato pronto a correggere il tiro e infatti devo fare i complimenti all’architetto Pizzella (assessore prima rimosso e poi riassegnato all’Ambiente dallo stesso sindaco,ndr). Noi dobbiamo programmare tutto e ora possiamo dire che stiamo facendo quello che avevamo promesso. abbiamo intercettato tutte le risorse“.