Da mesi, se non anni, portiamo avanti un lavoro di informazione per dar risalto ad una situazione, quella dei senzatetto, che a Nola è stata spesso tenuta in sordina, o peggio, sottovalutata e dimenticata. Quando però, come in questa occasione, ci imbattiamo in una notizia rassicurante che apre i cuori, allora non possiamo non farne menzione. Negli ultimi giorni un senzatetto, in precarie condizioni igieniche e di salute, è stato letteralmente salvato dalle istituzioni a Nola. Parlare solo di amministrazione comunale sarebbe riduttivo, visto che sono state coinvolte istituzioni transnazionali, del terzo settore e personale volontario.
La storia è quella di Dmytro, 53enne ucraino senza fissa dimora che a Nola aveva trovato rifugio, assieme ad altri, all’interno dei locali al di sotto della tribuna dell’ex campo comunale di Piazza d’Armi. Ancora una volta, il lavoro encomiabile della Caritas ha fatto sì che questa situazione di degrado non venisse sottovalutata. Verso fine agosto, infatti, i medici volontari della Caritas prendono visione che Dmytro da quasi 20 giorni ormai non si presentava più nell’ambulatorio medico di vico Duomo. Trovandolo nei locali dell’ex campo comunale, il personale sanitario volontario della Caritas ha scoperto che era in serio pericolo per le condizioni igieniche sanitarie in cui versava. L’uomo ormai soffriva di “anemia macrocitica, decadimento cognitivo e depressione, con andatura atassica“. In parole povere, le condizioni di vita dell’uomo lo avevano portato, anche per via del forte caldo dell’estate, a rischiare la vita se fosse rimasto altro tempo in quel tugurio. Dmytro dormiva in una vera a propria discarica nei locali dell’ex stadio, in condizioni gravi e indescrivibili. Nello stesso luogo, agli inizi del mese di luglio, il 118 aveva soccorso un cittadino polacco colpito da emorragia cerebrale, poi successivamente morto presso l’ospedale di San Giovanni Rotondo. L’uomo era uno dei 4 morti tra maggio e luglio di cui vi avevamo parlato nelle scorse settimane.
Durante il sopralluogo, in cui l’uomo era apparso subito in condizioni ai limiti della condizione umana, erano presenti il sindaco Gaetano Minieri, una connazionale di Dmytro, un assistente sociale, uomini della polizia municipale, un medico della Caritas, il consigliere comunale Francesco Conventi (delegato per il coordinamento istituzionale per l’ Ambito N23) e Monica Zimmaro, assessore alle Politiche Sociali. Presa visione della grave situazione di disagio (l’uomo non poteva essere ospitato in lungodegenza poichè non era in possesso di permesso di soggiorno), l’amministrazione ha provveduto a contattare il console ucraino a Napoli, Viktor Hamotskyi. Attivando questa rete istituzionale, coinvolgendo oltre a Mimmo Alfano della Caritas anche Oksana Abramenko, presidentessa dell’Associazione “Cielo e Grano“, è stato possibile contattare i familiari in Ucraina, che da tempo lo cercavano, e riportarlo in patria.
L’uomo, che ora sta bene, è stato salvato da una situazione di degrado che avrebbe potuto condurlo quasi sicuramente alla morte, facendolo diventare l’ennesimo morto in strada a Nola. Una rete istituzionale, composta da amministratori, attori del terzo settore, volontari e personale di sicurezza urbana, ha fatto si che quest’uomo trovasse la via della salvezza, ricominciando una nuova vita tra i suoi cari. Una vita salvata, insomma, una vita strappata alla strada. Una collaborazione che potrebbe fare scuola. E questo noi ce lo auguriamo, per guardare al futuro con più fiducia.
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